
I giovani sopra i 14 anni mostrano un profilo di consumo mediatico e informativo fortemente orientato verso le piattaforme digitali e i social media, con una minore centralità dei media tradizionali e una maggiore propensione a utilizzare piattaforme come TikTok, Instagram e YouTube anche per informarsi. Sono anche più reattivi ai cambiamenti nella percezione delle figure online come i macro-influencer.
A dirlo è il 20° Rapporto sulla comunicazione del Censis, che evidenzia diverse specificità nel loro rapporto con i media e l’informazione.
Consumi mediatici
Tra i giovani (14-29 anni) si osserva un consolidamento nell’impiego delle piattaforme online legate all’immagine. Infatti, una larga parte di questa fascia d’età utilizza Instagram (78,1%), YouTube (77,6%) e TikTok (64,2%), quest’ultimo con una percentuale significativamente più alta rispetto al totale della popolazione (35,4%). Sono anche molto presenti sulle piattaforme di messaggistica come WhatsApp (87,4%) e Telegram (42,9%), e sulle piattaforme multipurpose come Amazon (60,1%).
Rapporto con l’informazione tradizionale
I giovani mostrano un rifiuto più marcato nei confronti dei media tradizionali. Il 70,3% dei giovani tra i 14 e i 29 anni non è d’accordo con l’affermazione “non potrei vivere senza informazione tradizionale (tv, radio, quotidiani)”. Questa percentuale è più alta rispetto alla media della popolazione.
Frequenza di consultazione delle notizie
La consultazione di notizie con frequenza almeno giornaliera è meno abituale tra i giovani rispetto alle altre fasce d’età. Quasi 7 giovani su 10 (68,1%) non consultano le notizie almeno una volta al giorno. In confronto, solo il 30,7% della popolazione totale consulta le notizie più volte al giorno e il 27,2% una sola volta.
Fonti di informazione
Le prime scelte dei giovani come fonti di informazione differiscono dalla popolazione adulta. TikTok (29,7%), Instagram (31,2%) e YouTube (22,8%) sono fonti di informazione significativamente più utilizzate dai giovani rispetto alla media della popolazione. Al contrario, telegiornali (22,5%), Facebook (25,6%), tv all news (9,5%), giornali radio (5,5%) e quotidiani cartacei (3,4%) non sono le loro prime opzioni.
Atteggiamenti verso gli influencer
I giovani (14-29 anni) si distinguono per essere il segmento più attivo e presente sulle piattaforme social e mostrano una maggiore reattività ai mutamenti di percezione verso i macro-influencer a seguito di eventi come il “Pandoro Gate”. Il 34,4% dei giovani dichiara di aver cambiato atteggiamento verso i macro-influencer, una percentuale che diminuisce con l’aumentare dell’età. Questo suggerisce una maggiore esposizione e una tendenza a valutare criticamente il ruolo degli influencer tra i giovani.