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Stipendi, cosa cambia con il cuneo fiscale?

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Buone notizie per le tasche del personale scolastico.

Nella seduta del 23 gennaio scorso, il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il taglio del cuneo fiscale, che interesserà tutti i dipendenti, compresi quelli della scuola.

Il decreto legge approvato, in particolare, introduce misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente.

Il decreto, in attuazione della legge di bilancio per il 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160) che ha stanziato 3 miliardi di euro per il 2020 per la riduzione del cuneo fiscale sugli stipendi dei lavoratori dipendenti, interviene per rideterminare l’importo ed estendere la platea dei percettori dell’attuale “bonus Irpef” (il cd. bonus Renzi).

Cosa cambia

Le novità entreranno in vigore dal 1° luglio 2020, quando il bonus di 80 euro aumenterà a 100 euro mensili per chi ha un reddito annuo fino a 26.600 euro lordi.

Coloro che percepiscono un reddito da 26.600 euro a 28.000 euro, beneficeranno per la prima volta di un incremento di 100 euro al mese in busta paga.

Per i redditi a partire da 28.000 euro, si introduce invece una detrazione fiscale equivalente che decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro in corrispondenza di un reddito di 35.000 euro lordi.

Oltre questa soglia, l’importo del beneficio continua a decrescere fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro di reddito (per un totale di 480 euro).

Quindi, fino ai 28.000 è previsto un bonus economico, oltre tale importo e fino ai 40.000 euro ci saranno delle detrazioni fiscali.

In questo modo, la platea dei beneficiari, secondo le stime del Consiglio dei Ministri, passerà da 11,7 a 16 milioni di lavoratori.

Effetti dell’integrazione

L’integrazione stipendiale prevista dal decreto legge non concorrerà alla formazione del reddito Irpef e non avrà validità ai fini della contribuzione previdenziale e assistenziale.