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Stipendi ingiusti, ai dipendenti del Parlamento 136mila euro annui: agli Ata mille euro al mese

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Stanco del blocco stipendiale del personale scolastico e degli aumenti a favore di altre categorie, il sindacato Feder.ATA scrive alle massime istituzioni dello Stato.

In una lettera, intitolata “Stipendi d’oro e stipendi da fame”, l’organizzazione sindacale cerca di evidenziare il gap sempre maggiore che intercorre tra i mille euro al mese e poco più che percepisce un amministrativo, un tecnico o un collaboratore scolastico rispetto a figure professionali non molto più specializzate e formate. Con l’apice della disuguaglianza che si tocca quando si arriva a commentare gli stipendi di chi opera all’interno di Camera e Senato.

La lettera, che vi proponiamo in versione integrale qui di seguito, è indirizzata alle seguenti istituzioni:

Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella;

Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Paolo Gentiloni;

Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, Laura Boldrini;

Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Pietro Grasso;

Alla Ministra del MIUR, Valeria Fedeli;

Agli Organi di Stampa;

Al personale ATA.

 

Spett/li Presidenti,

Avendo appreso da diverse fonti giornalistiche, la recente notizia che dal primo Gennaio del 2018 i circa 2.000 dipendenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, quali ad esempio gli uscieri, i barbieri, gli elettricisti, i quali avevano subìto delle decurtazioni sui loro stipendi, potrebbero tornare a prendere circa 136.000,00 Euro l’anno, anziché 99.000,00 Euro, con molta delusione e altrettanta contrarietà riteniamo molto ingiusto e indegno il trattamento economico riservato al Personale ATA della Scuola.

Il Popolo Italiano, purtroppo, ormai è abituato al Vostro caos permanente di personalismi, trasformismi, cambi di casacche, contrapposizioni ideali e programmatiche, che non hanno nulla a che vedere con l’interesse generale e il bene collettivo del nostro bel Paese, ma tutto viene organizzato in funzione di fini e rendite personali, per i ben noti vantaggi di Casta e le convenienze dei Partiti Politici.

Nessuno parla degli 11 milioni di concittadini che ad esempio rinunciano alle cure mediche a causa della crisi economica, e sicuramente tra di loro ci siamo anche noi Personale ATA della Scuola, che sopravviviamo con uno stipendio senza dubbio al limite della soglia di povertà.

 

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Spett/li Presidenti,

il Sindacato Feder.ATA manifesta forte amarezza e disapprovazione sul fatto che fra lavoro e lavoro possa esserci una così grande differenza economica, e in merito esprime le seguenti osservazioni e riflessioni:

  1. il Personale ATA percepisce di media poco più di 1.000,00 Euro al mese, con un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro scaduto da diversi anni ormai e con stipendi congelati;
  2. da troppo tempo siamo sfruttati e malpagati, rispetto alle numerose e complicate responsabilità che ci avete affidate;
  3. i salari da fame del Personale ATA, una categoria di lavoratori educati e silenziosi, e il grave squilibrio di retribuzioni, rispetto ad altri settori della Pubblica Amministrazione, sono il frutto di gravi errori di pianificazione politico/finanziaria, i cui risultati negativi sono evidenti, indiscussi e tangibili;
  4. tutti i Governi sono stati incapaci di operare nell’interesse del bene comune di tutta la Pubblica Amministrazione, e in particolar modo hanno tolto risorse umane e finanziarie verso i Servizi Amministrativi, Tecnici ed Ausiliari delle nostre Scuole, commettendo un gravissimo errore.

Spett/li Presidenti,

tutti questi fattori incidono negativamente sui preziosi e insostituibili servizi resi alla collettività scolastica dal Personale ATA e fanno dubitare delle reali capacità ed efficienza del Governo e del Parlamento di impegnarsi su decisioni largamente condivise, che siano all’altezza di risolvere queste gravi e ingiuste differenze retributive tra noi Pubblici Dipendenti, che tanto indignano gli onesti lavoratori ATA.

L’unico spiraglio di speranza che ci rimane, anche se la strada per uscire dal tunnel sarà ancora lunga e difficile, è che la Politica, la c.d. Buona Politica, torni ad affermare il suo giusto ruolo, ridando dignità lavorativa e stipendi adeguati al Personale Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario della Scuola.

Basta con retribuzioni d’oro per certe categorie di eletti della Pubblica Amministrazione, e stipendi da fame per il Personale ATA, è una vergogna tutta Italiana !

Distinti saluti.

Direzione Nazionale Feder.ATA

 

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