
Banditi i cellulari nelle scuole medie francesi. Da settembre nelle varie classi verranno riposti in un armadietto per tutta la durata della giornata scolastica. Lo riporta l’Agenzia Dire. La decisione è stata presa dopo l’avvio di una sperimentazione.
“In un momento in cui l’uso degli schermi è ampiamente messo in discussione a causa dei suoi numerosi effetti dannosi, questa misura è essenziale per il benessere e il successo dei nostri figli a scuola”: con queste parole la ministra dell’istruzione francese Élisabeth Borne ha annunciato la stretta.
La sperimentazione
La misura drastica arriva dopo che la Francia, nei mesi scorsi, ha sperimentato un programma pilota prevedendo una “pausa digitale” per oltre 50.000 studenti di 180 scuole medie: per sei mesi questi ragazzi hanno sistemato i propri telefoni dentro armadietti durante le lezioni. Il risultato è stato duplice: gli studenti erano più concentrati nelle attività scolastiche e l’atmosfera delle scuole in generale è cambiata, con più interazione sociale e dialogo e, cosa ancora più importante, numeri in calo rispetto ai fenomeni di bullismo.
“Tutto il feedback dello studio è positivo, soprattutto riguardo il miglioramento dell’atmosfera nelle scuole, e c’è stato un massiccio sostegno da parte di genitori e insegnanti”, ha commentato la ministra Borne. L’obbligo per gli studenti francesi di spegnere i cellulari durante le lezioni è già arrivato nel lontano 2018.
E in Italia?
Com’è noto, lo scorso luglio, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha vietato espressamente l’uso degli smartphone a scuola. Ma come sta andando? Il divieto viene applicato? Quali altri divieti sono in vigore nelle scuole italiane?
A chiederlo ad una platea di 2800 studenti e studentesse con un sondaggio è stato il portale Skuola.net. Alle medie 9 studenti su 10, al rientro a scuola, hanno trovato un regolamento scritto sull’uso dei dispositivi digitali personali, con le relative sanzioni: per la metà di loro si è trattato di una conferma delle disposizioni già in vigore lo scorso anno, per tutti gli altri di un aggiornamento o di una novità assoluta.
Alle superiori, nonostante il documento ministeriale non li riguardasse direttamente, la percentuale di quanti hanno ora a che fare con regole sul tema si attesta al 61% degli studenti intervistati. E circa un terzo di questi ultimi rilevano novità o aggiornamenti.
La strada più battuta è quella che consente agli alunni di tenere i dispositivi con sé, imponendo però di lasciarsi spenti per l’intera giornata: così per quasi i due terzi (62%). Ma c’è anche chi ha adottato il pugno di ferro, obbligando i ragazzi a consegnare i telefonini all’ingresso di scuola: è il 16% degli alunni. Altra opzione abbastanza gettonata è anche quella che prevede la possibilità di consultare il telefono durante la ricreazione: lo afferma 1 su 10.
Alle superiori ormai 6 su 10 hanno qualche forma di regolamentazione scritta. E un altro 30% ha ricevuto almeno dei “suggerimenti” orali sul comportamento da tenere.
Le nuove regole stanno funzionando? Insomma. Infatti, solo il 50% degli studenti delle medie e il 16% di quelli delle superiori dichiarano che nessuno, ma proprio nessuno, usa gli smartphone per scopi personali in classe. Il resto del campione confessa che una parte della classe contravviene al divieto fino ad arrivare al punto che tutti – in 1 caso su 10 sia alle medie che alle superiori – sembrano infischiarsene.