
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto all’interno del programma radiofonico “Formato Famiglia“, in onda oggi, 6 maggio, su Rai Radio 1. Al centro del suo discorso il divieto di uso di cellulare a scuola.
La proposta all’Ue
Il ministro ha discusso di un possibile divieto di cellulare anche alle superiori: “A gennaio ho avanzato una proposta, il 12 maggio formalizzerò la richiesta di raccomandazione per il divieto di utilizzo degli smartphone fino a 14 anni nelle scuole dell’Ue. L’iter prevede che la Commissione dovrà decidere se fare sua la proposta e gli Stati decideranno. Vogliamo difendere la salute dei nostri giovani, molti studi dimostrano gli effetti negativi degli smartphone sullo sviluppo cognitivo. Il dibattito è aperto, è opportuno verificare l’opportunità di questa estensione del divieto alle superiori. Nelle Indicazioni Nazionali e nelle linee guida di Educazione Civica diciamo che a scuola va insegnato un uso corretto di tutti gli strumenti digitali, invitando gli studenti a fare attenzione ai rischi di web e social”.
Finora il divieto in Italia esiste fino alla secondaria di primo grado e le scuole si sono organizzate ognuna a modo proprio. Ma è necessario un protocollo univoco per tutti gli istituti? Ecco la risposta di Valditara: “Le scuole nella loro autonomia sanno ben regolarsi. La misura più diffusa è quella dell’armadietto, molto efficace e trasparente, abitua i giovani ad una forma di auto-responsabilizzazione”.
Circolare compiti, il commento di Valditara
E, sulla circolare sui compiti emanata la scorsa settimana: “Il ragazzo quando esce da scuola deve aver scritto i compiti sul diario, deve potersi organizzare il tempo. Diventa difficoltoso per il ragazzo organizzare lo studio in poco tempo se i compiti vengono assegnati la sera. Il registro elettronico serve per tante cose ai genitori, ma per i ragazzi il riferimento deve essere il diario cartaceo. Bisogna educare i ragazzi ad essere indipendenti anche dai genitori. I docenti devono essere adeguatamente formati all’uso delle nuove tecnologie, allo stesso tempo”.
Divieto di cellulare a scuola, cosa succede all’estero
In alcuni Stati sono stati fatti passi avanti in questo senso: in Francia sono stati banditi alle medie. In Italia, ad esempio, la circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara del 2024 li ha messi al bando dalla scuola dell’infanzia alla secondaria inferiore.
Come riporta Il Corriere Romagna, la Commissione Europea non esclude la possibilità di proporre agli Stati membri di vietare l’ingresso degli smartphone nelle scuole elementari e medie. “Emergono chiaramente gli effetti negativi delle distrazioni digitali e del tempo eccessivo passato davanti allo schermo, sia all’interno che all’esterno della scuola”, questo il motivo, come riporta La Stampa.
Come si stanno organizzando le scuole
Com’è noto, lo scorso luglio, Valditara ha vietato espressamente l’uso degli smartphone a scuola, fino alla terza media. Ma come sta andando? Il divieto viene applicato?
A chiederlo ad una platea di 2800 studenti e studentesse con un sondaggio è stato il portale Skuola.net. Alle medie 9 studenti su 10, al rientro a scuola, hanno trovato un regolamento scritto sull’uso dei dispositivi digitali personali, con le relative sanzioni: per la metà di loro si è trattato di una conferma delle disposizioni già in vigore lo scorso anno, per tutti gli altri di un aggiornamento o di una novità assoluta.
Alle superiori, nonostante il documento ministeriale non li riguardasse direttamente, la percentuale di quanti hanno ora a che fare con regole sul tema si attesta al 61% degli studenti intervistati. E circa un terzo di questi ultimi rilevano novità o aggiornamenti.
La strada più battuta è quella che consente agli alunni di tenere i dispositivi con sé, imponendo però di lasciarsi spenti per l’intera giornata: così per quasi i due terzi (62%). Ma c’è anche chi ha adottato il pugno di ferro, obbligando i ragazzi a consegnare i telefonini all’ingresso di scuola: è il 16% degli alunni. Altra opzione abbastanza gettonata è anche quella che prevede la possibilità di consultare il telefono durante la ricreazione: lo afferma 1 su 10.
Alle superiori ormai 6 su 10 hanno qualche forma di regolamentazione scritta. E un altro 30% ha ricevuto almeno dei “suggerimenti” orali sul comportamento da tenere.