
Stop al velo islamico integrale nelle scuole e nei luoghi pubblici come università e uffici: questo ciò che prevede una proposta di legge di Fratelli d’Italia presentata oggi, 8 ottobre, contro il “separatismo islamico”. Lo riporta Il Corriere della Sera.
“Serve a contrastare la nascita di enclave, contro-società in cui si applica la legge sharitica e non l’ordinamento italiano, e dove prolifica il fondamentalismo islamico”, ha spiegato la deputata di FdI Sara Kelany, che ha firmato la proposta con il capogruppo Galeazzo Bignami e con Francesco Filini, presentata alla Camera con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.
L’articolo della proposta di legge che riguarda la scuola
La proposta di legge ha cinque articoli, e proprio il quinto prevede il divieto di vestire il velo integrale. “È vietato l’uso di indumenti – recita l’articolo 5 della pdl – che coprano il volto delle persone, di maschere o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luoghi pubblici, aperti al pubblico, luoghi di istruzione di qualunque ordine e grado, università, esercizi commerciali e uffici. La violazione del divieto previsto dal comma 1 è punita con la sanzione amministrativa da euro 300 a euro 3.000″.
A gennaio scorso la Lega, a prima firma del capogruppo in commissione Affari Costituzionali alla Camera Igor Iezzi, aveva presentato una proposta di legge molto simile che mirava a impedire di indossare “atti a celare il volto, come nel caso del burqa o del niqab”. Ma le ragioni per il Carroccio erano non solo di “ordine pubblico” ma anche e soprattutto di “rispetto della dignità della donna”.
Sebbene in Italia non esista una norma che vieta il velo islamico, la legge di riferimento è diventata la 152 del 1975, che prevede il divieto dell'”uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo”.
Il precedente
A gennaio scorso la Lega lombarda ha presentato una mozione al fine di vietare il velo, così come il burqa e il nijab, negli edifici pubblici come le scuole.
“Burqa e niqab sono strumenti di oppressione nei confronti delle donne che non possiamo tollerare. Purtroppo assistiamo anche a posizioni politiche un po’ accondiscendenti” ha detto il capogruppo della Lega lombarda Alessandro Corbetta.
“Il burqa – ha detto l’europarlamentare Silvia Sardone – comporta problemi di sicurezza. Il velo islamico nelle scuole dell’infanzia e primaria non è una scelta libera e consapevole, è un simbolo di sottomissione che impedisce una vera integrazione di coloro che saranno i futuri e le future italiane”.
Velo a scuola, si può indossare o no?
Già in Toscana c’erano state iniziative leghiste in questo senso, come la raccolta firme ‘In classe con la testa libera’ – presentata il 12 novembre nella sede del Consiglio regionale della Toscana dall’europarlamentare Susanna Ceccardi della Lega, insieme ai consiglieri regionali ed al segretario regionale della Lega, Luca Baroncini.
Ma è lecito o non è lecito impedire di indossare il velo a scuola? Sembra non esservi una risposta certa. A metà maggio, la Corte europea per i diritti umani, la Cedu, con una sentenza specifica ha dichiarato inammissibile il ricorso di tre studentesse fiamminghe contro il divieto di indossare il velo in ambiente scolastico ritenendo che l’interdizione non viola il diritto a esprimere liberamene la loro religione.
Nelle scuole europee, però, il divieto continua ad essere attivo. E quando le famiglie fanno ricorso, i tribunali condannano le istituzioni scolastiche perché dovevano accogliere comunque le studentesse con il velo.




