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Storia dell’Arte, la proposta di legge del M5S

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La Marzana sintetizza così la situazione: la storia dell’arte è stata tagliata in buona parte degli istituti tecnici e professionali. Lo stesso ministro Giannini ha ammesso che questi tagli rappresentano una contraddizione, in quanto l’arte è un tratto genetico della nostra cultura. Poi continua: “Il M5S anziché gli annunci preferisce i fatti. In Commissione Cultura, infatti, abbiamo depositato una proposta di legge che si fonda su tre aspetti specifici. Innanzitutto reintrodurre la storia dell’arte in tutti i bienni della scuola superiore sia nei tecnici e professionali sia nei licei perché lo studio della storia dell’arte deve far parte della formazione di tutti i cittadini. Poi potenziare lo studio della disciplina nei trienni dei tecnici e professionali poiché lo studio della storia dell’arte è propedeutico all’esercizio di molte professioni. Infine il problema fondamentale: la copertura economica. Destiniamo 600 milioni di euro ogni anno per lo studio di questa importante disciplina, soldi provenienti dalla spending rewiew applicata ai vari ministeri e che noi riteniamo necessario investire nel futuro dell’istruzione.”

I grillini, dunque, lotteranno per un rafforzamento della materia in tutte le scuole. Ma era stata davvero bistrattata dai precedenti governi? La stessa Mariastella Gelmini, qualche giorno fa, come abbiamo rilevato in un nostro precedente articolo, sottolineava che ”sull’insegnamento della Storia dell’arte nelle scuole secondarie superiori sono state dette e scritte molte inesattezze. Occorre chiarire prima di tutto i dati di partenza che derivano dai quadri orari dei nuovi programmi varati con la Riforma”.

Dall’analisi, secondo la Gelmini, ci si poteva render conto che la Storia dell’arte era uscita rafforzata dalla riforma epocale, senza alcuna riduzione di ore. Comunque, in un paese che possiede gran parte del patrimonio artistico mondiale, forse è meglio dedicare a Michelangelo e Leonardo, come sta facendo il M5S, un’attenzione particolare.