
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha chiesto a tutte le scuole un minuto di silenzio da osservare domani mattina, 17 ottobre, prima dell’inizio delle lezioni, per ricordare i tre Carabinieri che hanno perso la vita nell’esplosione nel veronese avvenuta due giorni fa. Lo riporta Ansa.
Salis sui Carabinieri morti, è polemica
Proprio domani si terranno i funerali dei tre Carabinieri. Le esequie si svolgeranno alle 16 nella Basilica di Santa Giustina di Prato della Valle, a Padova. A partecipare la premier Meloni e il presidente della Repubblica Mattarella.
Nel frattempo è polemica, come riporta RaiNews, sulle parole dell’ex docente Ilaria Salis: “In questi giorni, la crisi abitativa e la povertà crescente in Italia sono tornate drammaticamente al centro della scena, da Sesto San Giovanni a Castel d’Azzano. Alla radice di quei gesti disperati e terribili c’è una questione sistemica: la negazione di un diritto fondamentale, che genera sofferenza e disagio in fasce sempre più ampie della popolazione”, ha commentato l’europarlamentare di Avs.
Il post solleva le critiche di Forza Italia. “Parole orribili, inaccettabili, indegne. Ilaria Salis dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa – attacca la vice presidente del Senato Licia Ronzulli -: giustificare la strage di carabinieri a Verona, accusando di corresponsabilita’ la politica quasi comprendendo chi fa esplodere una palazzina, e’ uno schiaffo alla verita’, alla memoria delle vittime e a chi ogni giorno serve lo Stato. Trasformare morte e distruzione in un dibattito sul disagio sociale significa essere complici morali. C’è un limite che non si puo’ oltrepassare, a maggior ragione da chi dovrebbe rappresentare le istituzioni: quello del rispetto per la vita e per la legalita’. Minimizzare la violenza, spostando l’attenzione altrove, rivela il livello di una persona che la legalità non sa neanche dove sta di casa. Chi ha salvato la Salis nel Parlamento europeo e’ altrettanto complice di queste affermazioni”.
La morte dei tre Carabinieri
I Carabinieri sono morti durante una perquisizione in una casa di Castel d’Azzano, in provincia di Verona, in vista di uno sgombero abitativo. Gli inquilini dell’immobile, tre fratelli agricoltori e allevatori con problemi finanziari e ipotecari, l’avrebbero fatto esplodere.
Sono morti il brigadiere capo qualifica scelta Valerio Daprà, 56 anni, il carabiniere scelto Davide Bernardello, 36 anni, e il luogotenente Marco Piffari, 56 anni. Altri 13 gli uomini dell’Arma rimasti feriti, su un totale di 25, nessuno in pericolo di vita.




