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Supplenze, se la cattedra è libera non va limitata al 30 giugno: precario risarcito

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La mancata collocazione di una cattedra in organico di diritto è motivo valido per conferire un congruo risarcimento a favore del precario.

A sostenerlo è il giudice del Lavoro di Ancona Arianna Sbano, che ha riconosciuto un indennizzo pari a cinque mensilità dell’ultima busta paga, oltre agli scatti di anzianità a un insegnante precario marchigiano di 32 anni, che aveva presentato ricorso contro il ministero dell’Istruzione.

Il docente aveva svolto cinque anni di precariato continuo, dal 2010 al 2015, nello stesso istituto superiore, il liceo classico Rinaldini di Ancona, con contratti a tempo determinato per una delle cattedre specifiche dell’indirizzo musicale.

Per l’Ufficio scolastico marchigiano quei contratti rientravano nel cosiddetto “organico di fatto”, stabilito di anno in anno a seconda del numero degli studenti iscritti. Quindi, quella cattedra è stata collocata come annuale, ma solo fino al 30 giugno dell’anno successivo.

Gli avvocati dell’ufficio legale della Uil Scuola, Matteo Catalani e Simona Cognini, in udienza hanno però fatto notare che i licei musicali, creati con la Riforma Gelmini proprio nel 2010, non sono mai stati dotati di “organico di diritto” (le cui cattedre a supplenza vanno conferite sino al 31 agosto e quindi resi utili anche per le immissioni in ruolo) e che in questo modo vengono attribuite sempre e solo ai precari (risparmiando i mesi di luglio e agosto) e senza mai avere alcuna possibilità che vengano destinate alle assunzioni a tempo indeterminato.

 

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Esaminato il caso, il giudice di Ancona ha riconosciuto “un uso improprio o distorto” delle supplenze “da ritenersi, del tutto assimilabili a quelle svolte su posti in organico di diritto”.

E non essendoci certezza di una stabilizzazione in tempi “certi e ravvicinati”, ha deciso per un indennizzo economico.

Il Miur, che con ogni probabilità presenterà ricorso in appello, è stato anche condannato a pagare metà delle spese del ricorrente.

“Questa sentenza rimarca l’inadempienza del ministero – ha detto Claudia Mazzucchelli, segretaria della Uil Scuola Marche – perché il liceo musicale ormai da molti anni non è più sperimentale ma è entrato a far parte dell’ordinamento. Non si capisce come mai non venga istituito un organico di diritto, così da poter stabilizzare tutti questi insegnanti, altrimenti costretti a un precariato perenne, a tutela della loro professionalità, della continuità didattica e, di conseguenza, a vantaggio anche degli studenti”.

 

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