
“Ho assunto diversi barbiturici, diversi farmaci, è una situazione che non riesco a sostenere, mi sono rifiutato di sottopormi alla lavanda gastrica e ora la polizia vuole parlarmi”. A parlare è il docente di Tedesco di una scuola superiore di Cicciano, in provincia di Napoli, autore del post su Instagram nel quale augurava “alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola”, giovanissima vittima di femminicidio: il docente ha riferito all’ Adnkronos di avere tentato il suicidio.
All’Ansa, il prof campano ha aggiunto: “Non ho retto a tutto l’accanimento mediatico che c’è stato nei miei confronti. Un’ora fa ho provato il suicidio con un mix di psicofarmaci. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l’ho fatta“.
Nel pomeriggio di del 2 giugno, i carabinieri sono giunti a casa dell’insegnante, dove vive con la madre 90enne, dopo che lo stesso docente aveva chiamato la sua dirigente scolastica per dirgli di avere ingerito un cocktail di medicinali e alcool.
A quel punto, la ds ha contattato immediatamente i carabinieri, i quali si sono tempestivamente recati a casa dell’insegnante, per portarlo di lì a poco all’ospedale di Nola: il docente è stato ricoverato in codice rosso, ma fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita.
Poco prima l’insegnante di Tedesco aveva chiesto con una lettera di potere incontrare il presidente del Consiglio: “Non c’è nessuna giustificazione per le mie parole – ha scritto alla premier -, frase inaccettabile. Le chiedo, se possibile, di potermi incontrare per poterglielo dire guardandola negli occhi”.
E il giorno prima aveva ammesso di avere chiesto all’intelligenza artificiale di produrgli ‘un post cattivo su di lei‘ per pubblicarlo sui sui profili social. Ammettendo anche di eseere “stato superficiale”.
Cosa accadrà ora al docente. Le agenzie di stampa hanno fatto sapere che è stata avviata un’inchiesta da parte della Procura di Roma, che andrà a verificare quali reati comporta l’utilizzo maldestro e denigratorio dei social media, con l’aggravante che a l’autore è un insegnante e che si è andati a coinvolgere pesantemente un minore: l’impressione è che la procedura contenga diversi presupposti per sfociare in accuse, nei confronti dell’insegnante campano, anche di carattere penale.
In parallelo si svolgerà anche l’indagine disciplinare, che condurrà l’Ufficio scolastico della Campania: come avevamo scritto, la procedura prevede che la convocazione del docente non potrà svolgersi prima del 22 giugno, il quale in sede di confronto con l’Usr potrà farsi avvalere da un legale o da una persona di fiducia. E solo dopo averlo audito, l’Ufficio scolastico regionale deciderà l’eventuale sanzione da comminare.
A meno che l’Usr non ravvisi la necessità o l’opportunità di sospendere da subito, quindi già nelle prossime, l’insegnante in via cautelare (anche per evitare che nella scuola di servizio dello stesso docente si vengano a determinare situazioni spiacevoli).
Gli ultimi accadimenti, in particolare la volontà di incontrare la premier e il tentativo di suicidio, potrebbero anche indurre l’amministrazione a chiedere una visita collegiale: l’obiettivo sarebbe quello di verificare se il prof di Tedesco in servizio a Cicciano ha i requisiti per insegnare.
E se ciò avvenisse, se la visita collegiale dovesse appurare l’incompatibilità con l’insegnamento, per il docente si tratterebbe di dire addio all’insegnamento, a due anni dalla pensione.