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TFA sostegno, come funziona la selezione: il percorso formativo ed il concorso per il ruolo

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È una delle figure più richieste nella scuola italiana, e al tempo stesso una delle più delicate: il docente di sostegno è il primo riferimento per l’alunno con disabilità, il ponte tra bisogni educativi speciali e attività didattica quotidiana. Sempre più neo laureati si interrogano su come intraprendere questo tipo di carriera. La domanda è frequente: cos’è il TFA, quali requisiti servono per accedere, quale ruolo ricopre il docente di sostegno nella scuola, e come si entra in ruolo?

Cos’è il TFA sostegno e come funziona

Il primo passaggio obbligato è il TFA, il Tirocinio Formativo Attivo: un corso annuale organizzato dalle università, destinato a chi vuole conseguire la specializzazione per il sostegno didattico. Si accede tramite selezione, articolata in tre prove: un test preliminare a risposta multipla (60 quesiti), uno o più scritti con domande aperte e, infine, un colloquio orale.
Chi supera la selezione accede al corso vero e proprio, che si compone di lezioni teoriche, laboratori, tirocinio diretto e una prova finale. Più precisamente:
36 CFU in didattica speciale, pedagogia e psicologia dell’educazione
9 CFU di laboratori pratici, diversificati per grado scolastico
12 CFU di tirocinio in classe
3 CFU per la prova finale
Il prossimo ciclo attivabile sarà il decimo (TFA X), con bando previsto prossimamente.

I requisiti per accedere al TFA

I requisiti cambiano in base al grado di scuola.
Per l’infanzia e la primaria servono la laurea in Scienze della formazione primaria, oppure un diploma magistrale o socio-psico-pedagogico conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002.
Per la secondaria di primo e secondo grado, invece, servono una laurea magistrale (o a ciclo unico) più l’abilitazione, oppure un diploma AFAM di II livello, o un diploma ITP per i posti tecnico-pratici.

Il ruolo nella scuola e l’accesso al tempo indeterminato

Una volta specializzato, il docente di sostegno assume un ruolo cruciale all’interno della classe. Non solo affianca l’alunno con disabilità, ma co-progetta con i colleghi, contribuisce al Piano Educativo Individualizzato e lavora per costruire un clima di reale inclusione.
Ma come si ottiene il ruolo? La via ordinaria è il concorso: il docente specializzato partecipa alla selezione su sostegno, spesso bandita insieme a quella per posto comune. In caso di vittoria, ottiene l’assunzione a tempo indeterminato.
Negli ultimi anni, per fronteggiare la carenza cronica di docenti specializzati, è stata aperta anche una strada straordinaria: l’immissione in ruolo da GPS di prima fascia. Una misura transitoria, ma che ha consentito a migliaia di docenti di accedere stabilmente alla professione.