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Toccafondi (IV): garantire lo svolgimento delle elezioni ma senza limitare il diritto allo studio; votare anche negli oratori e nelle caserme

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“Sospendere le lezioni dopo solo due settimane dal loro inizio provocherebbe un danno all’attività didattica: è indispensabile che il ministero dell’Interno e quello dell’Istruzione si impegnino con i Comuni per individuare sedi alternative alle scuole per il voto di settembre”: lo dichiara Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera, che aggiunge: “Dopo anni scolastici così complicati per bambini e ragazzi dovrebbe essere evidente a tutti l’importanza di non sospendere ulteriormente il percorso educativo, scolastico e formativo a meno di due settimane dalla sua ripresa dopo la lunga pausa estiva”.
“Peraltro – sottolinea ancora Toccafondi – è giusto ribadire anche l’importanza di spazio adeguato per lo svolgimento delle operazioni di voto. Le due esigenze possono e devono stare insieme. Attualmente, quasi il 90% delle oltre 60 mila sezioni elettorali, sono ubicate in una scuola. Con le elezioni del settembre 2020, Ministero degli Interni e Comuni hanno tentato di organizzare seggi elettorali in luoghi alternativi alle scuole e in quell’occasione 471 comuni su 8.000 per 1.464 sezioni elettorali su 61.562, sono stati spostati da scuole ad altri uffici”.

Per superare il problema della carenza di spazi per garantire il diritto di voto, è necessario, secondo Toccafodi, che il Goveno consenta qualche deroga ad alcune norme relative ad esempio agli oratori o alle pertinenze delle caserme, locali oggi esclusi per una interpretazione molto restrittiva della normativa