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Trasparenza online: il Miur bocciato

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Male anche il ministero del Lavoro. Promossi il ministero della Difesa, delle Infrastrutture e il Mibac; sufficienti il ministero per le Politiche agricole, della Salute e il Viminale; mediocri tutti gli altri.
Magellano è, si legge sul sito ‘ad hoc’ del governo, “il knowledge management system promosso dalla presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della Funzione pubblica”, un sistema di “gestione della conoscenza su piattaforma web appositamente pensato per la Pubblica amministrazione, volto ad ottimizzare la condivisione e diffusione della conoscenza all’interno di una comunità di utenti”. “Grazie ad un innovativo motore di ricerca, i tempi necessari per reperire le informazioni e i documenti vengono sensibilmente ridotti. Magellano vuole inoltre incentivare i propri utenti a pubblicare materiale non presente sul web e a produrne di nuovo, attraverso una serie di strumenti di collaborazione quali forum, wiki, etc. Tramite la condivisione e l’elaborazione di informazioni, conoscenze e progetti, tutti possono allo stesso tempo condividere la propria esperienza e avvalersi di quella altrui”.
Magellano è un sistema “aperto e accessibile a tutti: oltre alla Pubblica amministrazione italiana, possono accedervi consulenti, rappresentanti del mondo accademico, studenti universitari, etc”.

Entrato in vigore il 20 aprile di quest’anno, l’obiettivo perseguito, “è quello di rafforzare lo strumento della trasparenza e riordinare in un unico corpo normativo le numerose disposizioni vigenti in materia di obblighi di trasparenza e pubblicità a carico delle Pubbliche amministrazioni, standardizzando le modalità attuative della pubblicazione, che avviene attraverso il sito istituzionale”.

Risulterebbe allora che “il 30% degli enti non ha ancora adeguato il proprio sito” e l’altro 70% “si è invece adeguato istituendo la sezione ‘Amministrazione trasparente’”, ma di questo 70 solo il 30% “ha strutturato le sezioni così come indicato”, il resto invece ha adeguato una media “di 50 elementi sui 66 previsti”.

Su 66 indicatori di trasparenza (dall’homepage agli ‘altri contenuti’) il sito del Miur riceve 66 rifiuti sotto forma di ‘faccine’ non soddisfatte dal portale.
E infatti, per Magellano Istruzione.it sarebbe opportuno “inserire all’interno della sezione ‘Organizzazione’ posizionata all’interno della sezione denominata ‘Amministrazione Trasparente’ un link denominato ‘Organi di indirizzo politico-amministrativo’ che riporti ad una sezione dedicata”. O ancora: “È opportuno inserire allinterno della sezione denominata “Amministrazione Trasparente’ un link denominato ‘Consulenti e collaboratori’ che riporti ad una sezione in accordo con quanto previsto dall’articolo 5 del decreto legislativo n. 33/2013″.
Lo stesso per le sezioni “Personale” e “Dirigenti”, stessa solfa anche per la sezione che dovrebbe (dovrebbe, perchè non lo fa) rimandare a una pagina ad hoc per i bandi di concorso. Anche per la sezione “Bilanci” e “Bilancio preventivo e consuntivo”, consiglia sempre Magellano, sarebbe “opportuno inserire una sezione dedicata, in accordo con quanto previsto dall’articolo 29, comma 1 del decreto legislativo n. 33/2013″.
Insomma, le uniche cose per cui Istruzione.it si salva è per la presenza della sezione “Privacy”, di quella “Link URP” e di quella sulle “Note legali”.
Per il resto, i numeri parlano da soli: “Indicatori soddisfatti: nessuno su 66″
La classifica

1 – Ministero della Difesa; ministero delle Infrastrutture; Mibac: 66/66;
2 – Ministero della Salute: 64/66;
3 – Ministero dell’Interno; ministero per le Politiche agricole: 63/66
4 – Ministero degli Esteri: 56/66
5 – Ministero della Sviluppo economico: 52/66
6 – Ministero dell’Ambiente: 35/66
7 – Ministero della Giustizia: 34/66
8 – Ministero del Lavoro; ministero dell’Istruzione: 0/66.