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Trump intenderebbe smantellare la scuola pubblica Usa

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Se per un verso il nuovo presidente Usa, Donald Trump,  avrebbe pronto un decreto per abolire il dipartimento dell’istruzione americano, dall’altro una giudice federale ha bocciato la norma contro lo Ius soli, promosso dalla sua amministrazione, dopo che cinque madri hanno presentato un ricorso.

In ogni caso, si legge in un articolo sul Domani,  il neo presidente Usa, rivolgendosi alla originariamente designata ministra dell’istruzione, Linda McMahon, l’avrebbe invitata a dimettersi perché appunto non in grado di attuare la sua idea di scuola, cioè tagliare anche questo “ramo della burocrazia federale, sul quale sono appollaiati burocrati pagati dai contribuenti per indottrinare studenti a forza di precetti woke” (Sveglio, in italiano, è un’ideologia che si oppone alle ingiustizie sociali o razziali nei confronti delle minoranze etniche e di genere, rivendicando la correttezza politica e ricorrendo al metodo, alquanto radicale, della cancel culture).

In altre parole, il Tycoon starebbe pronto all’abolizione il dipartimento dell’istruzione, in sintonia in questo col suo amico Elon Musk che sarebbe già stato incaricato di smantellare le strutture dello stato amministrativo.

Trump, sarebbe inoltre convinto, come scrive Il Domani, che gli Usa spendono troppi soldi per l’istruzione senza però ottenere i risultati attesi e dunque vuole, in nome dell’efficienza, della razionalizzazione, del contenimento delle spese, ma anche per attuare il progetto alle culture wars, togliere dalle spese statali le scuole insieme al loro apparato, secondo lui, ideologico che sarebbe contro la destra da lui rappresentata.

Sembra inoltre che decine di funzionari del dipartimento siano stati spinti alle dimissioni, invocando inoltre politiche che rendano più semplice per le famiglie usare soldi pubblici per scegliere l’istruzione privata.