Home I lettori ci scrivono Trump-Zelensky, una questione di competenze sociali e civiche

Trump-Zelensky, una questione di competenze sociali e civiche

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Immaginiamo un Donald Trump “alunno” durante l’ora di merenda litigare con il suo compagno Volody perché non vuole farlo più giocare con le sue super armi da guerra e con i suoi bellissimi fucili…

Di solito noi insegnanti di scuola primaria insegniamo ai bambini che non bisogna litigare, ma cercare sempre una soluzione per risolvere screzi e problemi. Che quando un compagno provoca o fa dispetti, non occorre “alzare le mani” ma rivolgersi alla maestra che chiama i litiganti per una possibile riconciliazione. E che alla fine uno dei due comunque rimarrà deluso per come la questione si è risolta.

Nel linguaggio scolastico si chiamano COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE che sono alla base di ogni comunità scolastica, per costruire corrette relazioni tra pari e tra insegnanti ed alunni. Ogni giorno in classe succede qualcosa per cui l’insegnante fa continuamente affidamento a queste competenze per risolvere litigi e divergenze. Ogni giorno c’è un lavoro sotterraneo con cui l’insegnante costruisce basi solide per la creazione di una cittadinanza attiva, aperta al dialogo e ai “micro negoziati” che rappresentano il mood delle relazioni tra alunni, che diventeranno futuri cittadini del Mondo.

Immaginiamo adesso un Donald Trump “alunno” durante l’ora di merenda che litiga con un compagno perché non vuole farlo più giocare con le sue super armi da guerra e con i suoi bellissimi fucili. Già da qualche giorno in realtà Donald lo aveva insultato di fronte alla classe. E per fortuna era suonata la campanella! Volody si era offeso, ma sperava tuttavia di convincere Donald a ritornare sui suoi passi.

Infatti il giorno dopo, pensando di convincere Donald, Volody si autoinvita nella sua bellissima casa “ovale” e mentre giocano felici in giardino Donald chiede al compagno le famose “pietre rare” che gli aveva chiesto tempo fa, visto che il padre di Donald, Biden, spinto da una forte generosità, aveva sempre regalato a Volody una infinità di armi da guerra super accessoriati. In realtà Volody ha in tasca le famose “pietre rare”, ma prima di dargliele chiede a Donald un contraccambio: difenderlo da quel cattivone di Vladimir che gli ha rubato dei super Lego il giorno del suo compleanno, intrufolandosi nella sua camera con la complicità di altri compagni.

Il volto di Donald diventa scuro e i suoi occhi si infuocano come i suoi capelli: inizia a urlare contro questo compagno troppo esigente, dicendo contro di lui cose molto cattive: che lui vuole organizzare una super-guerra con tutte le armi che gli hanno regalato per combattere contro Vladimir, sperando che gli restituisca i Lego. I genitori di Donald preoccupati accompagnano il poveretto a casa.

Il giorno dopo a scuola i due non si guardano in faccia: fanno finta di niente! Ma durante l’ora di ricreazione, Volody convince gli altri compagni di classe a schierarsi con lui per combattere Vladimir costringndolo così a restituire il maltolto. Donald gli fa sapere che lui e Vladimr sono i più forti e che presto tutti i compagni lo lasceranno da solo. Alla fine il povero Volody sarà costretto a cambiare scuola. O ad essere sospeso dalla Dirigente scolastica per “intenti manipolatori” verso i compagni convinti da Volody a stare dalla sua parte, incassando l’ira e la vendetta di Vladimir e i dispetti di Donald . Insomma un vero disastro.

Volody evidentemente non aveva ascoltato la “maestra”quando gli diceva che non bisogna sfidare i bulli come Donald, ma cercare soluzioni utili e convenienti per il bene di tutti. Che tra due che litigano c’è sempre chi alla fine ci rimane un po’ male. Perché si cresce e si diventa cittadini del Mondo sopportando anche alcuni compagni arroganti e spavaldi come Donald. Perché qualche volta anche il più arrogante e cattivo può evitare di essere sospeso. Semplicemente perché ha capito anche lui che, con compagni pericolosi come Putin, occorre dialogare, negoziare…Che combattere è inutile e disumano.

Francesca Carone