Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare Tutte le novità in sintesi della Legge di Stabilità

Tutte le novità in sintesi della Legge di Stabilità

CONDIVIDI

Il Consiglio dei Ministri, riunito a Palazzo Chigi, ha approvato su proposta del ministro dell’Economia e delle Finanze due disegni di legge: il primo contenente disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2014). Il secondo riguardante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e il bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016.
Nello specifico, la Legge di Stabilità prevede interventi per 27,3 miliardi di euro nel triennio 2014-2016, di cui 11,6 nel solo 2014, e risorse per 24,6 miliardi nel triennio di cui 8,6 nel solo 2014. 

Si prevede inoltre:

- la riduzione del prelievo sui lavoratori e sulle imprese; è prevista una riforma della tassazione delle banche che consente di rafforzare la loro capacità di fornire credito a famiglie e imprese e la loro solidità patrimoniale;

- la riduzione sin dal 2014 della pressione fiscale su cittadini e imprese: la pressione fiscale totale scende dal 44.3 al 43,8 nel 2015 e al 43,3 nel 2016;

– la riduzione dell’incidenza della spesa pubblica primaria sul PIL (tolti i rimborsi di debiti commerciali) dal 46,0% del 2013 al 45,5% nel 2014. L’incidenza della spesa corrente scende dal 43,2% al 42,5%;
– il contenimento nel 2014 della spesa primaria corrente diversa da quella per le prestazioni sociali a un livello in termini nominali inferiore a quello del 2013;

– l’accrescimento nel 2014 delle spese in conto capitale (3,3 miliardi rispetto al quadro a legislazione vigente), sia a livello nazionale sia a livello locale. Si rovescia la tendenza alla riduzione in atto da vari anni; 

– la concentrazione delle risorse sui nuovi programmi di spesa che sostengono la competitività e le fasce deboli della popolazione. Si estendono al 2014 i livelli attuali degli incentivi per risparmio energetico e ristrutturazioni, prevedendo poi una graduale riduzione di tali livelli; 

– l’aumento, tra i sottosettori delle amministrazioni pubbliche, delle risorse a disposizione di quelle locali per circa 2,9 mld nel 2014 (rimangono invariate le disponibilità delle altre amministrazioni centrali e degli enti di previdenza).