Home Politica scolastica Unicobas: “Docenti e Ata, eccovi 11 possibili ricorsi contro la legge 107”

Unicobas: “Docenti e Ata, eccovi 11 possibili ricorsi contro la legge 107”

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Sono esattamente 11 i ricorsi che l’Unicobas propone ai docenti e al personale Ata per “difendersi” dai “soprusi” della legge 107.

Si inizia con i precari di scuola dell’Infanzia che non sono stati assunti e che potrebbero far valere la disparità di trattamento (stessa cosa possono lamentare i docenti di fase b e c che – contrariamente ai colleghi delle fasi 0 e a non potranno fare domanda di trasferimento); ma ci si occupa anche del demansionamento  che subiscono numerosi docenti dell’organico potenziato (abilitati di filosofia che fanno supplenze nei comprensivi o docenti di primaria utilizzati nell’infanzia).
Per non parlare di chi è stato assunto in fase C e ancora non sa cosa deve fare (in questo caso si potrebbe parlare di mobbing).
Ma i docenti che potrebbero fare ricorso sono anche tanti altri: i soprannumerari storici che d’ora in poi non potranno più rientrare sulla sede di titolarità, i perdenti posto che d’ora in poi verranno “spediti” negli albi territoriali  o i precari con 36 mesi di supplenze che non sono stati assunti solo perché non erano nelle GAE.
E poi ci sono docenti assunti 10-20 anni fa che non potranno fare domanda di trasferimento per una titolarità su sede, neppure se volessero cambiare provincia.
Per concludere Unicobas ricorda che i precari che verranno assunti a partire dal prossimo anno verrai verranno inseriti in un ‘ambito territoriale’ e dovranno “pellegrinare fra i dirigenti di una rete di scuole relativa ad un territorio di 300.000 abitanti per pietire un (incerto) incarico triennale”.
“Adesso – afferma il segretario nazionale Stefano d’Errico – la battaglia legale contro l’applicazione della legge 107 entra nel vivo; la legge è palesemente anticostituzionale, assolutamente in contraddizione con le normative (pattizie e non solo) relative allo stato giuridico dei docenti e crea una serie infinita di disparità di trattamento”.
“Questa serie di ricorsi che noi stiamo proponendo – conclude d’Errico – scopre solo la punta dell’iceberg di un contenzioso senza fine, al quale, nel silenzio generale delle altre OOSS, aggiungiamo una specifica nuova ‘casistica’ ogni giorno che passa. Con questi ricorsi, contiamo di far rinviare alla Corte Costituzionale questa legge inemendabile. Continueremo quindi a fare la nostra parte anche sul piano giudiziario, con la stessa determinazione che ci ha portato, solo quest’anno, ad ottenere quattro importanti ed innovative sentenze. Ne ricordiamo una per  tutte  e cioè quella con cui il Giudice del Lavoro ha riconosciuto il diritto del personale scolastico assunto a tempo determinato ai miglioramenti economici, i cosiddetti gradoni, riconoscendo a ciascun ricorrente la liquidazione di 10.730 euro”.