Home Politica scolastica Unicobas: stato di agitazione contro il contratto mobilità

Unicobas: stato di agitazione contro il contratto mobilità

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Duro attacco dei sindacati di base nei confronti dei sindacati rappresentativi per l’accordo sulla mobilità.

L’accusa dei sindacati di base è chiara e semplice: i sindacati si sono di fatto piegati ai diktat del Ministero che non vuole sentir parlare di possibili deroghe alla legge 107.
Ovviamente i sindacati si difendono: “Modificare una legge per via contrattuale non è possibile, stiamo cercando di limitare i danni”.
Ma chi da un anno a questa parte è schierato, senza se e senza ma, contro la legge 107 non ci sta  e rilancia, come l’Anief che preannuncia di voler percorrere la via giudiziaria impugnando anche lo stesso contratto che – recependo di fatto la legge 107 – potrebbe contenere numerose disposizioni ai limiti della costituzionalità.
Per l’USB “siamo dinanzi ad un atto gravissimo che segna la fine del sistema scuola nella sua unitarietà, con lavoratori che nella stessa scuola saranno considerati diversi pur svolgendo le stesse funzioni (da un lato i titolari e dall’altro i “chiamati”), il tutto certificato con un contratto integrativo che mostra la falsa opposizione alla legge 107 da parte di Cgil, Cisl, Uil e Snals”
Sulla stessa lunghezza d’onda l’Unicobas di Stefano d’Errico che annuncia di aver già proclamato lo stato di agitazione e di essere pronto a indire lo sciopero del personale della scuola.
“Per intanto – aggiunge d’Errico – sosterremo iniziative giudiziarie e azioni di protesta nelle scuole: intenteremo cause sul demansionamento e sulla disparità di trattamento e proseguiremo con il blocco dell’elezione dei comitati di valutazione degli insegnanti (sono già parecchi i collegi dei docenti e i consigli di istituto che si stanno rifiutando eleggere i membri di propria competenza); senza trascurare l’indisponibilità a svolgere la funzione di ‘tutor’ in modo da bloccare (cosa che blocca l’alternanza scuola-lavoro)”.