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Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie: il pasticcio si complica

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La vicenda delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie per il 2012/2013 si fa sempre più complessa e ingarbugliata.
Tanto che con una recentissima nota il Ministero si è visto costretto ad invitare le strutture periferiche a ridurre al minimo “lo stato di incertezza e fermento” in cui potrebbe trovarsi docenti e Ata.
Va detto, per amore di verità, che lo stato di incertezza è dovuto soprattutto alla mancata conclusione dell’intera procedura contrattuale dovuta, secondo notizie a suo tempo divulgate dallo Snals (e, curiosamente, mai confermate e neppure smentite dalle altre organizzazioni sindacali), ad un inspiegabile ritardo da parte del Miur nella trasmissione della pre-intesa al Dipartimento della Funzione Pubblica.
Nella nota cita il Ministero parla di incertezza riferendosi alle modalità di presentazione della domanda, ma in realtà la confusione è ben più profonda.
In molti forum e liste di discussione si rincorrono domande e quesiti di docenti e Ata che si interrogano su questa o quella ipotesi di mobilità.
Il fatto è che la questione va ben oltre e forse non a tutti è ancora chiaro che allo stato attuale non si sa neppure a quali istituti della mobilità si debba fare riferimento.
Molti, per esempio, ritengono che le regole che fanno fede sono quelle contenute nella pre-intesa dando per scontato che, prima o poi, la pre-intesa stessa venga trasformata in contratto definitivo.
Questa, per esempio, è l’interpretazione che più piace ai sindacati ma non è detto che sia la più corretta sotto il profilo amministrativo.
Va sottolineato, infatti, che nella nota ministeriale del 12 luglio il Ministero si era limitato a definire le date per la presentazione delle domande senza fornire nessuna indicazione sui criteri di riferimento (peraltro va anche precisato che la nota non è neppure una circolare e dunque ha valore meramente informativo).
In realtà stando alle norme del decreto legislativo n. 165/2001 fino alla firma di un nuovo contratto valgono le regole del contratto precedente e quindi in questo caso le regole alle quali attenersi dovrebbero essere quelle contenute nella Ordinanza ministeriale dello scorso anno che, a sua volta, era stata emanata unilateralmente dal Miur a causa della mancata sottoscrizione del contratto definitivo.
Insomma un vero e proprio pasticcio che potrebbe dare origine ad un ricco contenzioso con possibili ripercussioni anche sul regolare avvio del nuovo anno scolastico.