Durante una visita ufficiale in un liceo di Tivoli, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è stato accolto con un balletto eseguito da studentesse in abiti coordinati neri. L’iniziativa, curata dal Laboratorio Danza della scuola, avrebbe dovuto rappresentare un momento simbolico, ma il video della performance ha scatenato una bufera social.
Su X (ex Twitter), centinaia di utenti hanno espresso sdegno e imbarazzo: “Povere ragazze, prenderei a testate chi glielo ha fatto fare” scrive Adriano, mentre un altro utente commenta: “Che imbarazzo, mia figlia non l’avrebbe mai fatto. Degrado totale”. C’è chi ironizza, evocando scenari autoritari: “Che schifo da regime coreano” e chi vede nella scena una rappresentazione di sudditanza: “Scandalosi i docenti che hanno avallato tutto questo”.
Non sono mancate voci istituzionali critiche. La consigliera regionale del Lazio, Emanuela Droghei (Pd), ha dichiarato: “Utilizzare il corpo femminile come primo segno di accoglienza istituzionale è un messaggio anacronistico e sbagliato. La scuola dovrebbe superare gli stereotipi, non rafforzarli”.
Dal canto suo, il sindaco di Tivoli ha difeso l’iniziativa, ricordando che la visita del Ministro coincideva con l’annuncio di 680 mila euro di fondi PNRR per migliorare la scuola e che il balletto voleva essere solo un gesto di accoglienza.
Ecco il video incriminato.
La domanda è: perché? pic.twitter.com/alPtIJ0Vdl
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) May 20, 2025
Presentata interrogazione in consiglio regionale
“Ho depositato un’interrogazione e una richiesta di audizioni in consiglio regionale sull’episodio che ha visto un gruppo di studentesse esibirsi in un balletto hip hop davanti al Ministro dell’Istruzione Valditara, in visita presso un istituto scolastico. La Giunta Rocca dica se ritengano opportuna o meno questa accoglienza verificatasi in un liceo del nostro territorio regionale”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, membro della IX Commissione Diritto allo Studio e Istruzione alla Pisana.
“Un episodio a dir poco imbarazzante, che non ha alcuna valenza istituzionale né alcun contenuto educativo o finalità istruttiva, che invece dovrebbe essere la missione di un’istituzione scolastica e del ministero. Anzi, si tratta di una pratica lesiva dell’identità di genere delle ragazze, coinvolte in un balletto con coccarda tricolore come se fossero delle ‘piccole balilla’, che ripropone un’immagine svalutante della donna e, in generale, dei giovani ridotti a fare la claque al ministro, che sta smantellando il sistema d’istruzione del nostro Paese, invece di rivolgergli delle domande sul futuro della scuola. La scuola dovrebbe essere il primo laboratorio di esercizio del pensiero critico della nostra società e invece assistiamo ad un Governo che vuole formare dei sudditi, non delle coscienze. Un indirizzo coerente, in modo allarmante, con l’autoritarismo al centro del Dl Sicurezza”, conclude Mattia.