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Valditara condanna il fascismo con tutti i totalitarismi ed esalta la Costituzione: aveva ragione La Pira, prima le persone poi lo Stato

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara torna a prendere le distanze dell’ideologia fascista: l’occasione per farlo, martedì 6 giugno, è stato l’intervento tenuto alla Luiss durante il quale ha detto che occorre batterci tutti “insieme per una società del merito ovvero delle opportunità e della legalità“.

“L’esperienza fascista – ha detto il ministro nel corso della cerimonia finale del progetto ‘Legalità e merito‘ – vede la persona al servizio dello Stato, come tutte le esperienze delle dittature”. Oggi invece in Italia abbiamo “la scuola del 2 giugno che mette al centro la persona. Nel Paese libero si vedono i grandi principi della Costituzione”, ha sottolineato il ministro.

La carta costituzionale vince

“L’uomo – ha continuato Valditara – non sopporta che sia sovrano un altro uomo ma che sia sovrana la legge giusta”.

E ancora: “Girgio La Pira sottolineò che la differenza rispetto alla dittatura fascista, e io aggiungo rispetto a tutti i totalitarismi, è il fatto che la carta costituzionale mette al centro la persona e al suo servizio la Stato, non viceversa”.

Il numero uno del Mim ha aggiunto che “l’uomo non sopporta che sia sovrano un altro uomo ma che sia sovrana la legge giusta” e che “La Pira sottolineò che la differenza rispetto alla dittatura fascista, e io aggiungo rispetto a tutti i totalitarismi, è il fatto che la carta costituzionale mette al centro la persona e al suo servizio la Stato, non viceversa”.

Scuola contro il bullismo, IA va governata

“La scuola – ha detto ancora Valditara – è uno straordinario antidoto anche contro la piaga del bullismo. E dobbiamo sempre tenere presente il ruolo insostituibile del docente: abbiamo visto quanto ci sono costati il Covid e la didattica a distanza, con l’interruzione della relazione umana che si crea solo con il ruolo insostituibile del docente. Per questo guai a demonizzare l’intelligenza artificiale, ma va governata”.

Secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito, dunque, dobbiamo “batterci ancora insieme per una società del merito, ovvero delle opportunità e della legalità”.