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Valentina Aprea contro Arcuri e Azzolina

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Dura reprimenda della deputata di Forza Italia Valentina Aprea nei confronti del Commissario Domenico Arcuri, colpevole, a suo parere, di aver acquistato banchi di vecchissima generazione, neppure colorati e di un’unica forma (quadrati) e non ad esempio trapezoidali come da tempo vengono acquistati dai Comuni per le scuole che hanno potuto organizzare così ambienti educativi innovativi, superando la lezione frontale”.

Ma Aprea è irritata anche per altre ragioni, certamente più sostanziose, a partire dal fatto che Arcuri non sta onorando l’impegno di consegnare tutti i banchi ordinati prima dell’avvio delle lezioni.
Per non parlare del costo non indifferente dell’intera operazione e delle modalità con cui gli arredi sono arrivati nelle scuole: “C’era davvero bisogno di scomodare l’esercito per una consegna di modeste dimensioni come quella avvenuta ieri [il 28 agosto, ndr] ? Lo sa il Commissario Arcuri che in tante altre scuole italiane bravi Dirigenti e bravi Sindaci hanno fatto molto di più e meglio in fatto di nuovi arredi e senza tutto il “cinema” architettato dal centro? Arcuri ci dica piuttosto quali sono le ditte che hanno vinto il bando e comunichi alle scuole e al Parlamento il Piano di consegna effettivo dei banchi acquistati, dati che ancora non sono stati trasmessi neppure al Ministero”.

Ma Aprea non risparmia critiche neppure alla Ministra Azzolina: “Come Forza Italia ha denunciato da mesi, l’inizio dell’anno scolastico è a rischio soprattutto per l’assenza di centinaia di migliaia di docenti che tardano ad arrivare nelle scuole e in qualche caso mancano anche i dirigenti. E la Ministra Azzolina, unica responsabile insieme al Ministero di questi ritardi, non può cavarsela dicendo che ogni anno avviene questo”.

“La Ministra Azzolina – conclude Aprea – ha scelto la ‘sbornia’ amministrativa ed ha usato le norme emergenziali per cambiare criteri di ammissione alle graduatorie e prevedere concorsi autunnali di difficile gestione con l’emergenza sanitaria in corso e che non centreranno l’obiettivo della copertura delle cattedre”.