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Valutazione degli alunni: retromarcia del Miur, vittoria dell’Anp

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Quale ruolo compete al dirigente scolastico nelle procedure di valutazione interna alla scuola? Un mese fa l’Anp aveva sollevato la questione anche per rispondere alle indicazioni fornite in diverse realtà territoriali dai responsabili degli Ufficio scolastici regionali. In alcune regioni era stata diffusa la notizia che una attenta lettura della circolare ministeriale n. 85 del dicembre 2004 farebbe pensare ad un ruolo forte dell’équipe pedagogica e ad una posizione marginale del dirigente scolastico.

Ora, il Ministero ha fornito una articolata risposta che va esattamente nella direzione auspicata dall’Anp che era stata fatta successivamente propria anche dalle organizzazioni sindacali confederali.

"Questo Ministero
– si legge in una nota a firma del direttore generale Silvio Criscuoli indirizzata all’Anp – ritiene di fondamentale importanza la funzione del dirigente scolastico all’interno del nuovo sistema di valutazione indotto dalla riforma"
.
Il Ministero accoglie anzi in modo pressoché integrale le osservazioni dell’Anp e sottolinea come "in entrambe le fasi [di valutazione interna ed esterna, ndr] il dirigente è garante della regolarità delle procedure, della coerenza degli interventi, della legittimità delle decisioni e della rispondenza delle attività agli obiettivi del Piano dell’offerta formativa di istituto".
Ovviamente in casa Anp non nascondono la soddisfazione per essere riusciti a costringere il Miur ad una vera e propria "retromarcia", ma anche ad un decisivo ridimensionamento delle posizioni espresse da autorevoli dirigenti dell’Amministrazione scolastica.
Né il decreto legislativo n. 59 né tantomeno la circolare ministeriale n. 85 modificano quindi le modalità di valutazione periodica degli alunni che continua ad essere affidata alla responsabilità collegiale del consiglio di classe; "al dirigente scolastico – scrive ancora Criscuoli – compete la responsabilità di convocare l’organo, di presiederlo e di assicurare la legittimità delle procedure e la coerenza delle decisioni da assumere".

Non solo, ma il dirigente scolastico "partecipa a pieno titolo alle deliberazioni previste": la tesi sindacale viene insomma accolta in pieno e si pone così fine ad una questione che probabilmente non sarebbe neppure dovuta nascere.