Home Attualità W il congiuntivo che sbarcò a Sanremo

W il congiuntivo che sbarcò a Sanremo

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Il congiuntivo, inaspettato, come la statua del Commendatore, arrivò al Festival di Sanremo 2018, grazie a un giovane prof di matematica, Lorenzo Baglioni, che però preferisce cantare, piuttosto che insegnare. E forse l’ha azzeccata, congelando la cattedra, ma soprattutto spiegando l’importanza, il valore e l’uso del congiuntivo, e non solo ai ragazzi, ma anche a molti politici, e no, in vena di strafalcioni.

Sempre più in disuso

Bestia nera della grammatica, il congiuntivo, che i tedeschi chiamano la “forma della possibilità”, è sempre più in disuso, con la immaginabile condanna alla scomparsa, viste le varianti che spesso vengono usate.

In ogni caso, da ora in poi, grazie alla canzonetta, basterà imparare il ritornello e si avrà una guida, molto più pratica e divertente di tanti manuali e soprattutto di tante spiegazioni barbose.

Didattica alternativa la canzonetta?

Una didattica alternativa insomma e un nuovo metodo di fare scuola, di cui fra l’altro il nostro cantante pare una sorta di antesignano, considerato che ha suonato con la “boy band” Supplenti italiani, cantando una canzone sulle leggi di Keplero, realizzata con la supervisione dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, e un’altra spiegando le basi della trigonometria.

Sembra fra l’altro che Baglioni abbia scritto questa canzone, non solo con l’obiettivo di aiutare gli studenti nell’uso del congiuntivo, ma anche con la lusinga che possa essere un buon viatico per conquistare le ragazze: non capiamo come, ma lo prendiamo in parola.

Aspettiamo la “Consecutio temporum”

In ogni caso si aspetta qualche altro, ma anche lo stesso Baglioni, che intrattenga i ragazzi sulla “consecutio temporum” con un altrettanto facile ritornello, nella prospettiva che gli studenti cantino le regole di grammatica durante le interrogazioni: con la chitarra in mano o senza, purchè le sappiano.