Home Attualità 25 aprile: si celebra la Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo

25 aprile: si celebra la Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo

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Forse occorrerebbe ricordare di più questa data e quegli avvenimenti che portarono al Referendum del 2 Giugno 1946 per la scelta fra Monarchia e Repubblica e quindi alla Costituzione e quindi alla Libertà e alla Democrazia.

“Si capisce cosa sia la Libertà quando viene a mancare” e la guerra dei partigiani contro gli occupatori nazifascisti fu proprio per restituire agli italiani quella Libertà della cui bellezza straordinaria, mentre ne godiamo, forse poco ci rendiamo conto.

25 aprile una data simbolica

Il 25 aprile è dunque una data simbolica, è pure il giorno in cui i soldati tedeschi e della repubblica di Salò cominciarono a ritirarsi da Milano e da Torino, dove la popolazione si era ribellata e iniziarono ad arrivare i partigiani, con un coordinamento pianificato, mentre a  Milano era stato proclamato, a partire dalla mattina del giorno precedente, uno sciopero generale, annunciato alla radio “Milano Libera” da Sandro Pertini, futuro presidente della Repubblica, allora partigiano e membro del Comitato di Liberazione Nazionale.

Le fabbriche vennero occupate e presidiate e la tipografia del Corriere della Sera fu usata per stampare i primi fogli che annunciavano la vittoria.

Sempre la sera del 25 aprile Benito Mussolini abbandonò Milano per dirigersi verso Como, quindi verrà catturato dai partigiani due giorni dopo e ucciso il 28 aprile.

Monte Sole: luogo simbolo

Oggi migliaia di persone – tra cui stavolta la 94enne partigiana e sempre attivissima Lidia Menapace, il fondatore di Emergency Gino Strada, il giornalista Daniele Del Grande – si ritrovano come ogni 25 aprilelungola Porrettana Nord, nel Parco regionale storico di Monte Sole, dove nell’autunno del 1944 fu perpetrato untremendo eccidiodai nazi-fascisti al comando del maggiore delle SS Walter Roeder: 770 vittime tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944.

Fu la più grande strage compiuta dai nazisti in Italia.

Nel complesso gli uccisi da nazisti e da fascisti durante i mesi dell’occupazione, nei comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi furono 955, partigiani ma soprattutto civili: 216 i bambini, 316 le donne, 142 gli anziani, 5 i sacerdoti. Gli eccidi colpirono 115 località.

Il compito degli educatori

Dicono gli educatori della scuola: “La finalità non è quella di lasciare Monte Sole conl’idea confortante che la violenza è qualcosa del passato o di un altrovema è quella di porre domande scomode alla coscienza individuale: che senso ha ricordare le tragedie del passato? I meccanismi di propaganda e costruzione del nemico che hanno portato ai disastri della 2a guerra mondiale sono confinati laggiù? Oppure si ripresentano in altri spazi e in altri tempi? Fino a che punto ci possiamo autoassolvere se ubbidiamo ad un ordine, ci uniformiamo alla volontà del gruppo o “stiamo a guardare”?