Home I lettori ci scrivono A proposito di titoli di specializzazione sostegno conseguiti all’estero

A proposito di titoli di specializzazione sostegno conseguiti all’estero

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Gentili Famiglie di alunni con bisogni speciali,

rispondo al sig. Osvaldo di Gregorio e a molti genitori che condividono il cammino.
sono una docente precaria che dopo molti anni di insegnamento, vedendo come venivano spesso trattati, ha deciso di studiare a proprie spese, durante il lavoro con gli inevitabili sacrifici che tutto questo comporta.

Le infinite disabilità che la scuola italiana vive, sono, non solo quelle evidenti e dichiarate ma spesso le nascoste, non accettate, negate o convenientemente sorvolate, anche tra noi docenti.

Ho ritenuto non sufficiente il TFA Sostegno, di qualsiasi tipo e nazionalità.
Ho capito che mi serviva una preparazione più completa, ho valutato più programmi e scelto la Spagna, che ha un sistema di integrazione allo studio leggermente diverso e mi ha dato una più profonda preparazione inoltre valore aggiunto, ho imparato la lingua per ottenere il Titolo.
Prima di tutto ciò, visto che il mio interesse era consapevole delle infinite sfaccettature di ogni alunno da “sostenere” allo studio, ho frequentato un Triennale con Esami e Tesi in Psicomotricità.

All’Estero è una Laurea in Italia è paragonata ad una Scuola Professionale e mi ha consentito di fare centinaia di ore di Tirocinio Attivo dove ho imparato le mille sfaccettature del Sostegno.
Le chiedo di non fermarsi ai Titoli riconosciuti e no, ma di affidare suo figlio a chi ha studiato oltre quei titoli e che continua ad aggiornarsi anche se sovente quei corsi non danno punteggio e quindi in Italia ufficialmente non spendibili.
Nella realtà la Sottoscritta ha avuto note di merito e spesso mi chiedono come “faccio a saperlo”, forse semplice:


1) ci vuole predisposizione all’osservazione ed empatia.
2) si studia a vita e non si smette mai di imparare e scoprire.

Le auguro di trovare presto questo per suo figlio, le assicuro siamo in tanti, spesso chi studia all’estero in Italia non ha trovato spazio ma i programmi sono esaustivi.
Se poi qualcuno pensa al Sostegno come scorciatoia presto capisce che non è così: se non comprendi ti consumi, se comprendi ti arricchisci e ti apri al mondo attraverso il loro vederlo da prospettive differenti.

Rina Garavelli