Home Alunni Al via il Revolution Camp, il campeggio studentesco più grande d’Italia

Al via il Revolution Camp, il campeggio studentesco più grande d’Italia

CONDIVIDI

Prendono il via le attività di confronto e di approfondimento sulla scuola al Revolution Camp, il campeggio studentesco più grande d’Italia organizzato da Revolution Camp, il campeggio studentesco più grande d’Italia Il 26 luglio si svolgeranno due dibattiti con ospiti importanti: “nel primo pomeriggio – spiegano gli organizzatori – avremo modo di parlare con Paolo Terranova, Presidente Nazionale Agenquadri, Enrico Bartolini, AlmaLaurea ed Andrea Brunetti, responsabile Politiche Giovanili CGIL Nazionale di Scuola, Università e Mondo del Lavoro e della continuità che deve esistere tra questi mondi. In orario serale parleremo di Beni culturali, Turismo ed economia della conoscenza per rilanciare il Sud con Celeste Costantino, deputata SEL e presidente dell’associazione DaSud, Luigi Amodio, direttore della Città della Scienza di Napoli e Maria di Serio, segretario generale CGIL Salerno”.

Gianluca Scuccimarra, coordinatore Unione degli Universitari, sottolinea che si è “deciso di cominciare con un dibattito tra gli studenti ed esponenti del mondo del lavoro e del sindacato per rimarcare l’importanza di avere un filo rosso che colleghi mondo dell’istruzione e della formazione col mondo del lavoro, aspetto quantomai fondamentale oggi, nella situazione per la quale la disoccupazione giovanile è oltre il 40% e gli incentivi e gli investimenti nel mondo del lavoro sono sempre meno e ben poco sistematici ma contingenti alle emergenze.”

Alberto Irone, portavoce nazionale Rete degli Studenti Medi, annuncia che “in conclusione alla giornata parleremo di Beni Culturali e Turismo. In un paese come il nostro, si spende una minima percentuale del bilancio dello stato in beni culturali e nel turismo, quando invece l’Italia detiene il 25% del patrimonio UNESCO ed è una nota meta di turismo di qualsiasi tipo: a partire dal turismo culturale. L’investimento nel patrimonio culturale ha una precisa motivazione politica ed un obiettivo: ricostruire, anche economicamente, il Paese partendo dalla cultura e dal sapere”.