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Alcune considerazioni sulle relazioni tra RSU e DS all’interno delle scuole

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Tornare a scrivere del Contratto Integrativo di Istituto e del rapporto tra DS ed RSU, dato che nulla si muove, sembra inutile o una perdita di tempo. Se non si denunciano le anomalie del sistema però nulla cambia: è nostro dovere evidenziare le criticità e le cose che non funzionano del sistema.

Le RSU sono state introdotte nella scuola nel 2000 con la privatizzazione del rapporto di lavoro dei docenti, per volontà dei sindacati confederali e in attuazione dello Statuto dei Lavoratori; dovevano essere un argine contro lo strapotere del “padrone” e contrattare condizioni migliori di lavoro adattando il CCN alla realtà della scuola-azienda.

Ma nella scuola, che non è un’azienda, non hanno funzionato. Non esistono le condizioni della fabbrica e aver voluto trasferire i criteri alla scuola senza adattarli alle specificità ha creato situazioni incomprensibili di dubbia legalità o comunque di opportunità e moralità. Andiamo ad analizzarle. Prima fra tutte, consentire al DSGA, che risulta essere il capo del personale ATA, quindi, riferito ai ruoli della fabbrica, un Quadro, un dirigente che dirige il personale amministrativo e le maestranze di sedere al tavolo delle trattative a rappresentare le persone che deve dirigere (quale morale?). Inoltre, è un atto di scorrettezza nei confronti delle altre RSU, in quanto partecipa alla costruzione dei documenti ed ha tutte le informazioni che vengono negate agli altri soggetti, ad esempio il riparto del MOF che per la privacy (mal interpretata) non vengono diffuse in modo disaggregato. Mi chiedo perché un DSGA si dovrebbe candidare e perché il personale dovrebbero votarlo? Altra anomalia è che si possa candidare il Collaboratore “Vicario” del DS. Ma la cosa peggiore è che alcuni DS si intromettono nelle procedure endosindacali per le elezioni, spesso in accordo con sindacati a cui hanno rilasciato delega, per far eleggere una RSU accondiscendente che crei meno intoppi, della serie “non disturbare il conducente”, non rendendosi conto che spesso un chiaro accordo, serio, senza compromessi, rispettoso delle norme, lo tutela da possibili ricorsi (questo è un tema importante spesso non compreso), rispettare la normativa e tutti i passaggi previsti dalla normativa vigente, RSU, Collegio dei Docenti, Consiglio di Istituto evita al DS in caso di contenzioso la soccombenza, che spesso avviene per mancanza di rispetto delle procedure.

Altra anomalia riguarda l’elettorato attivo, che può essere esercitato da tutto il personale in servizio nella scuola: succede che il personale in servizio su più scuole, se non correttamente controllato può votare in tutte le scuole data la difficoltà del controllo. L’elettorato passivo invece, per poter avere spesso persone che si candidano, capita che spesso non si trovino persone disponibili a candidarsi, viene consentito al personale a tempo determinato con contratto al 30/6 o al 31/8, fatto altamente democratico senonché demenziale tenuto conto che le RSU restano in carica per tre anni mentre il servizio del docente precario termina. In questi ultimi anni è successo che le elezioni per le RSU sono state tenute nel mese di aprile ed il personale a tempo determinato candidatosi ed eletto ha terminato il servizio al 30/6. Conseguenza, a settembre, la RSU eletta è già decaduta per mancanza di candidati (ma non fa niente tanto il suo obiettivo l’ha ottenuto: quello di portare voti per la rappresentatività nazionale, unico autentico obiettivo).

Per non parlare delle irregolarità nelle procedure per le elezioni con commissioni che non rispettano le norme, i tempi, DS che vogliono nominare i componenti, che non offrono locali idonei, che convocano in presidenza per indirizzare il voto su candidati a loro graditi. Poi finalmente si nomina la RSU di istituto pronta ad operare e si attende la convocazione da parte del DS.

Altra nota negativa, la convocazione delle parti che deve avvenire dal 15 settembre e concludersi entro il 30 novembre con la firma del contratto (assistiamo a contratti siglati nel mese di luglio, fuori da qualsiasi logica), che prevede la partecipazione del DS (non può delegare nessuno), della RSU di istituto e dei sindacati rappresentativi firmatari del CCNL. La irregolare convocazione delle parti rende di per se il contratto nullo. Il CII è libero, non ci sono indicazioni particolari, non uno schema, un indirizzo, un orientamento così si assiste a contratti fatti bene, altri arrangiati alla meno peggio “tanto per”. Assistiamo alla divisione del fondo tra le varie componenti, una buona parte viene accantonata per il DSGA, poi si divide tra personale docente ed ATA dove spesso fanno la parte del leone i collaboratori del DS (ho assistito a ripartizioni dove al collaboratore Vicario con esonero dall’insegnamento, venivano assegnate 400 ore poi altre ore fino a raggiungere 720 ore complessive, per un importo pari a € 12.600 (no, non ho sbagliato), oggi a queste cifre si possono aggiungere anche il bonus premiale e la partecipazione ai progetti PON e POR, cioè ci sono collaboratori del DS che vivendo a scuola tutti i giorni, anche sabato, domenica e le vacanze di Natale e Pasqua, arrotondano significativamente lo stipendio.

Esiste un organo preposto al controllo dei contratti e quante indagini sono state fatte per consentire un accurato ed utile monitoraggio, o siamo al “fate, state tranquilli tanto nessuno è interessato al controllo, spendete tranquillamente questo gruzzoletto, 50-100 mila euro, senza dover render conto”? A venti anni dal primo CII non ho mai sentito niente a riguardo. Formalmente i controlli ci sono, due revisori dei conti, uno per parte MEF e l’altro dipendente del MIUR (non per forza competenti sui contratti di istituto e di contabilità), poi i contratti devono essere inviati in un archivio all’ARAN-CNEL – ARCHIVIO CONTRATTI DEL SETTORE PUBBLICO, dove da un controllo effettuato il 18/8/2019 sulle scuole di Catanzaro risulta che su 64 scuole, 4 scuole non hanno inviato alcun contratto, 8 scuole non hanno inviato quello del 2018/2019; quali le conseguenze? Nessuna, avete indovinato…

Suggerimenti:

  1. Visto che il fatto più importante delle RSU è la misura della rappresentatività sarebbe opportuno prevedere delle elezioni su base provinciale (per come previsto inizialmente) e lasciare che siano i sindacati a nominare in ogni scuola dei terminali associativi che seguono la CII, questo limiterebbe la disparità di trattamento tra scuola e scuola;
  2. Per una maggiore comprensibilità ed omogeneità dei contratti sarebbe opportuno che venisse divulgato uno schema standard di contratto che preveda una parte normativa generale ed uno schema contabile con entrate ed uscite ben delineate;
  3. Fornire dei parametri entro cui muoversi, ad esempio la remunerazione del collaboratore vicario, del coordinatore di classe, ecc.
  4. Stabilire in modo chiaro le quote spettanti fra il personale docente ed ATA.

Antonino Tindiglia e Stefano Battilana (Gilda insegnanti Nazionale)