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Allerta meteo. Scuole aperte in un paese campano, il vento danneggia tetto di un istituto: rabbia contro il sindaco

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Il maltempo sta letteralmente attanagliando l’Italia, da Nord a Sud. Sono molti i casi in cui i sindaci hanno deciso di chiudere le scuole a causa dell’allerta meteo, soprattutto in Lazio. Il primo cittadino di un paese dell’Irpinia, Mercogliano, in provincia di Avellino, ha scelto invece di non prendere provvedimenti e lasciarle aperte nonostante l’allerta arancione.

Questa decisione è stata oggetto di molte critiche, soprattutto a posteriori, visto che il maltempo, come riporta Fanpage.it, ha causato dei danni in una scuola del paese, nella frazione Torelli, rimasta appunto aperta, proprio mentre alunni e docenti si trovavano in classe. Per la precisione il forte vento avrebbe divelto la copertura del tetto dell’istituto.

Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza l’edificio, e lo stesso sindaco, Vittorio D’Alessio. Per fortuna nessuno è rimasto ferito o ha riportato conseguenze.

Le polemiche contro la decisione del sindaco

Molti genitori hanno espresso il proprio disappunto su Facebook, nella pagina ufficiale del primo cittadino. “Sindaco, ci deve delle spiegazioni, il tetto della scuola a Torelli è volato, con alunni e insegnanti al suo interno, si rende conto della gravità di aver tenuto le scuole aperte?”, ha scritto un’utente.

D’Alessio ha risposto così, restando fermo nella sua decisione: “Il tetto non è assolutamente volato. Si è alzata una lamiera e per prudenza ho allertato i vigili del fuoco che l’hanno rimossa. Il tetto della scuola non è compromesso. Le scuole restano chiuse laddove, ad una valutazione generale d’intesa con gli enti preposti, ci sono le condizioni”.

Le scuole italiane sono sicure?

Tutto è avvenuto proprio oggi, 22 novembre, Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, evento commemorato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che ha ribadito che la sicurezza a scuola è un diritto inalienabile degli studenti, dei docenti, del personale e delle famiglie.

La notizia arriva dopo quella relativa ad un altro episodio di crollo, anche in questo caso non grave ma comunque indicativo dello stato degli istituti scolastici.