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Alternanza scuola-lavoro con l’impresa simulata: al “Datini” di Prato si promuove il turismo

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Nell’era di internet non fa meraviglia se l’alternanza scuola lavoro passi attraverso la rete delle reti. Una buona occasione per avvicinare i giovani studenti al mondo dell’impresa e favorire al tempo stesso l’innovazione, la creatività e anche quello che siamo soliti chiamare il genio italiano.

Gli istituti interessati a questo tipo di esperienze, ovvero l’impresa formativa simulata sono centinaia e pronta ad accoglierle è la Confao, piattaforma del Consorzio nazionale per la formazione, l’aggiornamento e l’orientamento. Confao, ente accreditato presso il Miur, si legge nella home page “si propone come uno strumento di aggregazione delle istituzioni proiettate a dare il loro contributo alla costituzione di un sistema nazionale permanente attraverso esperienze dirette ad elevare la qualità delle risorse umane dei processi e dei risultati formativi e a sviluppare una linea di equità di sistema per dare a ciascun individuo, giovane o adulto, ciò di cui ha bisogno per il suo progetto di vita”.

 Ad aumentare l’interesse verso un sistema di formazione nuovo ed efficace perché riduce la distanza fra l’esperienza teorica e pratica  è stata l’introduzione dell’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro nel sistema d’istruzione. Quest’anno l’attenzione verso l’Ifs (impresa formativa simulata) ha registrato soprattutto negli istituti tecnici la maggiore percentuale di adesioni seguiti dalle scuole professionali e con pochissime nei licei. Ma che tipo d’imprese hanno creato le scuole italiane? Gli istituti che partecipano sono tanti così come le attività formative sono diverse e i settori dell’impresa interessati.

A Prato, ad es. all’Istituto professionale “Francesco Datini”, diretto da Daniele Santagati, fra i primi a puntare su questo genere di innovazione didattica, è stata creata in sinergia con le imprese partner un’agenzia di viaggi che fra le sue principali missions ha quella di favorire l’aumento delle visite turistiche nella cittadina toscana, legandosi ad una struttura ricettiva, ad un ristorante e un’agenzia di comunicazione, mentre all’ITE “Tosi” di Busto Arsizio, diretto da Nadia Cattaneo si è pensato di produrre un gioco in scatola in collaborazione con l’impresa partner.

Al Miur, di formazione attraverso imprese simulate se n’è parlato qualche giorno fa in un convegno dal tema “SimulAlternanza: Studenti inventori d’idee e creatori d’impresa” alla presenza del sottosegretario Gabriele Toccafondi, del direttore generale per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica dott.ssa Carmela Palumbo, di Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria e del Segretario Generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli.

Durante l’iniziativa è stata sottolineata l’importanza e la necessità di avvicinare il mondo delle imprese a quello della scuola e come l’impresa simulata sia formazione a tutti gli effetti, capace anche di offrire nuovi spunti per una didattica all’avanguardia.

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