
Un gesto davvero fuori luogo: uno studente sedicenne di un istituto superiore di Imperia, in gita a Praga, ha fatto il saluto romano nel Ghetto Ebraico della capitale ceca, luogo simbolo della tragedia dell’Olocausto voluto proprio da nazisti e fascisti.
Come riporta La Stampa, l’episodio non è finito inosservato. Le telecamere hanno ripreso tutto, le autorità ceche sono intervenute e il giovane è stato fermato. Dopo il fermo, il ragazzo è stato affidato alle autorità locali, ma grazie all’intervento del dirigente scolastico è stato rilasciato.
Il dirigente scolastico non vuole chiudere un occhio
Il Consiglio d’Istituto, che si riunirà dopo la gita, dovrà decidere quali provvedimenti adottare. Il preside ha detto: “Non c’è giustificazione per un gesto simile, fatto in un luogo che porta il peso della storia e del dolore di intere famiglie sterminate dal nazismo”. E anticipa che la sanzione sarà la più severa possibile: espulsione.
Il ragazzo ha provato a difendersi parlando di un errore, di un gesto non intenzionale.
Saluti romani in classe, i casi a Roma
Ci sono stati molti casi di saluti romani in classe da parte degli studenti a Roma: dopo il caso un primo caso in un altro liceo della Capitale il video del gesto di pessimo gusto dei ragazzi è rimbalzato di chat in chat scatenando polemiche.
Come riporta La Repubblica, tutto è avvenuto mentre uno studente stava intonando l’inno di Mameli. Nel video incriminato si vede la docente che passa e poi, alle sue spalle, camminando dietro di lei, si intravede un braccio teso, proprio a mimare il saluto romano, simbolo del fascismo.
Poi una scritta sulla Lim, la lavagna elettronica: “Siamo e saremo fasci”, con tanto di svastica disegnata al lato. Anche in questo caso, tra l’altro, si tratta di candidati alla rappresentanza d’istituto: “Nel video è possibile individuare un candidato, nonché ex rappresentante d’istituto, che fa il saluto romano davanti ad alcuni suoi compagni di classe che intonano l’inno di Mameli con dietro una bandiera appartenente al Regno di Italia”, spiegano dal collettivo Agorà.
“È inaccettabile che le scuole diventino luogo di propaganda antidemocratica, le scuole sono dei presidi antifascisti — proseguono ancora dal collettivo Agorà — la lista si professa apartitica”, ma secondo gli studenti “è innegabile che faccia gli interessi dell’organizzazione neofascista. Sono una minaccia per la nostra scuola”.