Home Didattica Aule immersive scuola, Giuliani: “Utili alla didattica, rendono più entusiasti gli alunni....

Aule immersive scuola, Giuliani: “Utili alla didattica, rendono più entusiasti gli alunni. Formazione docenti? Lato dolente”

CONDIVIDI

Aule immersive, stanno facendo bene alla scuola italiana? Di recente la Regione Sicilia, attraverso l’assessorato dell’Istruzione e della formazione professionale, ha pubblicato una circolare che destina altri 3,5 milioni di euro alla realizzazione di aule immersive nelle scuole primarie e secondarie di primo grado dell’isola.

Cosa sono le aule immersive?

Ecco il commento del nostro direttore, Alessandro Giuliani, a Sestarete: “Un’aula immersiva crea un ambiente virtuale, simulato, con tecnologie avanzate. Si crea un ambiente su un maxischermo che permette alla classe di esplorare mondi virtuali che possono essere molto realistici; si possono creare attività, interagire, comunicare con altre classi. Così si possono acquisire nuove informazioni, lingue, gerghi tecnici. Questo viene adottato soprattutto alla scuola primaria. Cambia la modalità di apprendimento che diventa più attiva per i discenti, che sono più coinvolti e quindi hanno un atteggiamento più propositivo”.

“Con i fondi Pnrr si stanno stanziando diversi miliardi, le scuole si sono dotate di tante tecnologie, hanno ammodernato il parco macchine. Non si parla di cifre simboliche. Sta andando avanti anche la formazione di docenti e studenti”, ha aggiunto. “Questo tipo di tecnologia sembra essere una delle più efficaci. Altri tentativi non hanno avuto la stessa efficacia a livello di apprendimento, penso ad esempio ai visori. Le aule immersive piacciono soprattutto ai docenti”.

I docenti sono pronti?

Questa apertura verso la digitalizzazione va contro le linee guida ministeriali come quella relativa al divieto di cellulare? Secondo Giuliani no: “In alcuni casi in ambito didattico i telefonini vengono usati. Credo che si faccia bene a investire in questo tipo di tecnologie, sono utili alla didattica e rendono i nativi digitali più entusiasti di stare in classe o in laboratorio, sono vicine alla loro attività quotidiana. Spesso attraggono i ragazzi più difficili, i ragazzi con disabilità, i ragazzi stranieri”.

I docenti sono pronti? “Questo è il lato dolente. Una parte dei docenti, ancora purtroppo minima, sa usare le nuove tecnologie. La gran parte non ha piena coscienza degli strumenti. Con il nuovo CCNL c’è la volontà di rendere obbligatoria la formazione riguardo le nuove tecnologie, che dovrebbe quindi entrare a livello contrattuale. Abbiamo le macchine ora, è giusto che vengano usate. Bisognerà però agevolare questo percorso; la formazione in tutti gli ambiti lavorativi comporta un onere da parte del lavoratore e dei costi da parte del datore di lavoro. Finora questo è accaduto debolmente. Credo che servano risorse”, ha concluso il direttore della Tecnica della Scuola.

Aule immersive, la circolare in Sicilia

La circolare siciliana è destinata agli istituti scolastici del primo ciclo (istituti comprensivi, direzioni didattiche e scuole medie), con sede in Sicilia, che abbiano plessi e ambienti didattici idonei all’allestimento di aule immersive e alla sperimentazione, anche in orario extracurriculare, di modelli didattici basati sulla realtà aumentata e su quella virtuale.

Ogni progetto potrà beneficiare di un contributo massimo di 55mila euro, di cui 5mila per svolgere le attività in orario extrascolastico: in questo modo si darà la possibilità di aprire le scuole nel pomeriggio e renderle più fruibili al territorio e alla comunità.

Le domande possono essere presentate anche dagli istituti che hanno già usufruito del contributo previsto dalla circolare 24 del 31/10/2024, purché l’istanza riguardi un plesso diverso da quello finanziato dal precedente bando e situato in un altro Comune. La circolare è disponibile sul portale istituzionale della Regione Siciliana.