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Autonomia differenziata, maggiori risorse al Sud? De Luca: “da noi docenti sopra i 50 anni con stipendi più elevati, giovani tutti al Nord”

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Intervenuto in occasione della presentazione del Dossier regionale sulle povertà 2022 all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha parlato di autonomia differenziata con una parentesi sulla scuola:

“Oggi si presenta di fronte a noi un altro grande pericolo, quello dell’autonomia differenziata. È stato ricordato in un’indagine che le risorse destinate al Sud alla scuola sono molto superiori a quelle destinate al Nord. Stiamo attenti, la spiegazione l’ha data qualche giorno fa sul Mattino un giornalista che ci ha spiegato che in realtà questo fenomeno si spiega col fatto che nel Sud abbiamo tutta la popolazione di docenti scolastici sopra i 50 anni che viene qui e tutti i giovani sono andati al Nord. E siccome ovviamente i docenti che hanno vent’anni di servizio fra vent’anni hanno stipendi enormemente più elevati, è evidente che lo stanziamento di risorse al Sud è superiore al Nord ma non è rapportato al numero di allievi e neanche alla popolazione, è legato al fatto che al Sud abbiamo una quantità di docenti sopra i 50 anni che è molto più ampia rispetto al Nord, perché i docenti giovani se ne sono andati al Nord da dieci anni”.

“Con l’autonomia differenziata ci dobbiamo preparare ad un’altra grande battaglia – ha spiegato De Luca – Il governo ha in testa questa misura: per quanto riguarda la scuola fare una formazione autonoma nelle regioni, per quanto riguarda la sanità di fare dei contratti integrativi destinati al personale medico, regionali. Per quanto riguarda le entrate la proposta che fanno, in particolar modo Lombardia e Veneto, è quella di riservare alle regioni del Nord una quota delle entrate fiscali nazionali. Se per l’Iva abbiamo un’entrata 100 nel Veneto, l’autonomia differenziata significa che nel Veneto il 10% delle entrate Iva dev’essere dato alla Lombardia. Se applicate questo criterio, cioè il 10% delle risorse statali dev’essere lasciato alla regione nella quale matura quel flusso fiscale, noi abbiamo distrutto il Sud”.