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Belgio, istruzione e giustizia insieme contro l’omofobia

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Gli insulti e le violenze contro gli omosessuali cominciano presto, fin dai banchi della scuola elementare. Ma è soprattutto tra gli 11 e i 14 anni che si acquisisce un’identità sessuale ben definita ed è a quest’età che i ragazzi sanno essere anche molto cattivi verso i compagni che dovessero evidenziare segnali di omosessualità. Il fenomeno discriminatorio, certamente preoccupante sotto ogni latitudine, ha assunto recentemente in Belgio ampie proporzioni, tanto che due ministri hanno deciso di intervenire congiuntamente con un programma comune che educhi i giovani al rispetto delle differenze sessuali e che al tempo stesso inasprisca le sanzioni in caso di reato. Il progetto, presentato dai ministri dell’Istruzione e della Giustizia in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia e ampiamente divulgato dalla stampa belga, prevede una serie di interventi di sensibilizzazione nelle scuole, sostenuti dalla distribuzione capillare di strumenti pedagogici allo scopo di fornire agli studenti conoscenze oggettive sugli orientamenti sessuali. Nelle scuole i giovani alla ricerca di una propria identità sessuale sono più numerosi di quanto non si creda. Sono ragazzi e ragazze che spesso soffrono in silenzio e, se “scoperti” dai compagni, diventano vittime di insulti e vessazioni che in taluni casi più gravi possono portare fino al suicidio.
Dal canto suo il ministro della Giustizia, con apposito decreto, inserirà nel codice penale il reato di omofobia che sarà punito con le stesse pene previste per i reati di razzismo e di violenza coniugale.