Home Politica scolastica Benvenuti nella “nuova scuola privata dello Stato”

Benvenuti nella “nuova scuola privata dello Stato”

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Chiamata diretta

Il punto sulla chiamata diretta deve essere chiarito. Il dirigente scolastico in base alle richieste pervenute e protocollate dal sistema nella propria scuola, deve valutare insieme al comitato di valutazione il docente più “idoneo” al proprio POF. Gli insegnanti presenti  nell’Albo professionale dovrebbero in “teoria” lavorare tutti e verrebbero nominati d’ufficio dall’USR qualora il dirigente non si attivasse in tempi brevi (entro l’inizio delle lezioni).

Da un calcolo (non so come l’hanno realizzato), l’Albo professionale dovrebbe contenere un numero sempre minore rispetto alla reale necessità di posti, anche grazie ai pensionamenti, dando a tutti la possibilità di insegnare. Questo potrebbe essere vero per alcune classi di concorso ma da Nord al Sud sarà una strage soprattutto pensando agli esuberi. Se per ogni scuola ci saranno contrattazioni di cattedre, per la riduzione di studenti, molti insegnanti rischierebbero di rimanere senza cattedra e senza lavoro. Perchè i contratti sono triennali e a tempo determinato. La possibilità della mobilità sarà dall’anno scolastico 2016-2017 solo regionale.

Tutto l’impianto è stato progettato esclusivamente per ridurre la spesa pubblica e l’unico modo per farlo sarà licenziare e soprattutto non assumere. Benvenuti nella “Nuova scuola privata dello Stato” voluta da Confindustria e alla concorrenza spietata tra scuole della stessa “rete”. Non è questo il principio costituzionale dell’istruzione statale in Italia.

 

Stabilizzazione (assunzione) del personale

 

Mi rivolgo ai genitori degli insegnanti ai quali hanno pagato l’abilitazione. Dovete sapere che i prossimi vincitori del concorso ordinario firmeranno un contratto di tre anni a tempo determinato. Possono dimenticarsi il contratto a tempo indeterminato. Quindi il problema non riguarda solo gli insegnanti ma anche i genitori, i coniugi e i figli. Il job Act è servito. Viene eliminato il tempo indeterminato per i nuovi assunti/stabilizzati…

Anche coloro che verranno stabilizzati dalle GAE entreranno nell’Albo professionale ma perderanno la titolarità d’istituto e insegneranno per tre anni a tempo determinato. Diventando dal 2016-2017 insegnanti regionali.
La stabilizzazione a tempo indeterminato si potrebbe avere solo con una causa al giudice del lavoro.

Insomma lo show business inizierà a luglio con le prime audizioni. Ad agosto ci saranno le selezioni definitive per poi essere pronti a partecipare al nuovo reality copyright italiano: “i prof saranno famosi” . Tutto ripreso con le telecamere. Stanno pensando di far vivere i proff e il personale non docente a scuola anche di notte. Verranno eliminati tutti i partecipanti se durante i 3 anni di incarico diranno una sola parola contro “la produzione”. Durante il reality ci saranno i momenti di valutazione dei prof direttamente da casa. Gli studenti, i genitori potranno votare da casa assegnando un punteggio e alla fine dei tre anni la famiglia che avrà ottenuto il punteggio più alto ed indovinato la valutazione dei prof ( che saranno comunque licenziati alla fine del reality) vincerà un anno di lavoro per il proprio genitore disoccupato. Pensate che sia uno scherzo? Forse si… forse no ma è solo questione di tempo.

 

Dirigenti scolastici

 

Se fossi un dirigente scolastico mi preoccuperei, perché la “Buona scuola” ha risvolti inquietanti anche per loro. Fino ad oggi il dirigente scolastico è stato difeso dall’Avvocatura dello Stato.

Se venisse approvato il DdL 2994 i dirigenti scolastici acquisiscono lo status di veri datori di lavoro (assumono e licenziano) acquisendo il rischio di “impresa” e per ogni contenzioso dovranno pagare gli avvocati di tasca propria. Bastano due contenziosi all’anno e il dirigente rischierà il licenziamento perché considerato un cattivo dirigente. L’Associazioni Nazionale Presidi dovrebbe comunicarlo ai propri iscritti.

L’intero impianto legislativo è di fatto un sistema reazionario che cancellerà la libertà di insegnamento e la dignità degli esseri umani trasformandoli in schiavi del terzo millennio con stipendi da fame e i dirigenti scolastici obbligati ad assecondare i poteri forti del territorio per   non essere licenziati.

 

 

E’ in arrivo uno Tsunami per il Governo Renzi e il Ministro Giannini:

 

Riduzione oraria materie in istituti tecnici e professionali è sbagliata. Miur deve eseguire, o sarà commissariato.
Il Tar Lazio, sez. III bis (presidente estensore dott.ssa Pierina Biancofiore), con decisione n. 6438/2015 ha infatti ordinato al Miur di dare esecuzione alla sentenza n. 3527/2013, che aveva annullato le disposizioni amministrative di riduzione dell’orario scolastico per le cosiddette materie professionalizzanti negli istituti tecnici e professionali, emanatenel 2010 dal Ministero dell’Istruzione, in ragione della mancata adozione dei criteri di riduzione.
Nel caso in cui il Miur non dovesse adeguarsi alla pronuncia del giudice amministrativo entro 30 giorni, sarebbe commissariato. Il Tar, infatti, ha già nominato il Prefetto di Roma quale commissario ad acta per sostituirsi al Ministero inadempiente.

Se ci fosse una volontà politica seria che avesse a cuore la scuola pubblica statale, con la sentenza del Tar n. 6438/2015 che obbliga il Miur all’immediata applicazione del ripristino delle ore di indirizzo cancellate delle materie professionalizzanti (teoriche e pratiche), si potrebbe risolvere utilizzando l’organico funzionale, ma non gestendo il parcheggio dei proff come taxi, che vanno (a proprie spese di viaggio) a supplire i docenti assenti in tutta la provincia ma definendo una didattica di supporto e di approfondimento sulle materie professionalizzanti, utilizzando i docenti in modo serio. Avremmo così cancellato 15mila esuberi e migliorato la didattica offrendo ai nostri alunni più ore di lezione per una maggiore conoscenza e competenza. E’ un pensiero troppo complesso? Per noi che viviamo di scuola statale e a scuola non lo è!

 

IL TESTO APPROVATO ALLA CAMERA DEL DISEGNO DI LEGGE (ATTO SENATO N. 1934)