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Biblioteche on line: al via la formazione

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Nei mesi di aprile e maggio ad Abano, Fiuggi e Roma, si sono svolte le sessioni introduttive ai percorsi formativi del progetto “Biblioteche nelle scuole”.

I cinque incontri in presenza, hanno visto la partecipazione dei 117 referenti di reti ammesse al progetto. Dopo queste sessioni introduttive a livello nazionale, sta partendo nelle sedi locali il primo percorso formativo che ha come argomento la biblioteca multimediale e che sarà gestito sia in presenza che a distanza dagli stessi referenti di rete. Ognuno di loro ha costituito una classe di 25 corsisti, che raccoglie i bibliotecari della rete interessati e, in molte realtà, anche bibliotecari di scuole vicine o non ammesse al progetto. Per un totale di circa 3000 corsisti, una cifra di tutto rispetto per un progetto sperimentale.

La formazione che sta prendendo il via ha una durata complessiva di un anno e mezzo e l’obiettivo di creare delle figure capaci di catalogare nel Servizio bibliotecario nazionale per il 2007.
Si articola in due percorsi formativi realizzati dal Cilea con il coordinamento scientifico della prof.ssa Lombello e della dott.ssa De Robbio dell’Università di Padova, da tempo in prima linea nella formazione per le biblioteche scolastiche e per il riconoscimento della figura del documentalista scolastico. Il percorso A, più culturale, sulla biblioteca scolastica multimediale, e il percorso B, più tecnico, sulla catalogazione in SBN.
Entrambi saranno svolti in modalità di e-learning integrato, su una piattaforma, Sinfodia, che offre anche tutti gli strumenti per creare una comunità di scambio e condivisione, secondo un’ottica di ambiente collaborativo. La novità maggiore, tuttavia, risiede nel tipo di materiali realizzati per entrambi i percorsi. Si tratta di materiali effettivamente multimediali ed interattivi, un’assoluta novità nel campo della formazione bibliotecaria in Italia.
Il progetto mira ad inserire il patrimonio umano e bibliografico delle biblioteche scolastiche nel circuito più ampio non solo delle biblioteche, ma, si potrebbe dire, della società, a favore dell’accesso alla lettura e al sapere nell’ottica dell’inclusione, della partecipazione.
E’ quello che Daniel Pennac, non a caso professore, prima che scrittore, scrive nel suo saggio su libri e lettura, Come un romanzo:
“Il dovere stesso di educare consiste, in fondo, insegnando a leggere ai bambini, iniziandoli alla letteratura, nel fornire loro gli strumenti per giudicare liberamente se provano o meno il “bisogno di libri”. Perché, se possiamo tranquillamente ammettere che un singolo individuo rifiuti la lettura, è intollerabile che egli sia – o si ritenga – rifiutato da essa.
E’ una tristezza immensa, una solitudine nella solitudine essere escluso dai libri. Anche da quelli di cui si può fare a meno”.