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Bimbisvegli, parla la dirigente scolastica della scuola di Serravalle d’Asti

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Dalla dirigente scolastica V Istituto comprensivo di Asti di cui fa parte la scuola di Serravalle d’Asti, riceviamo questa nota che pubblichiamo integralmente per completezza di informazione.
Con un paio di annotazioni: come è noto i titoli giornalistici sono sintetici; che Bimbisvegli sia un progetto, una metodologia o una strategia didattica può essere rilevante dal punto di vista amministrativo o pedagogico ma non ci sembra che possa spostare più di tanto i termini del problema; che non sia corretto trattare l’argomento sui media è una legittima opinione della dirigente scolastica alla quale dobbiamo però far osservare che il nostro articolo si basava largamente sul testo di lettera che lei stessa aveva inviato ai docenti della scuola e pubblicizzato fra i genitori. (R.P.)

In merito all’articolo, il cui titolo è del tutto improprio, in quanto gli ispettori non possono e dunque non hanno dato alcuna via libera ad alcun progetto di una istituzione scolastica autonoma, premettendo che non si ritiene corretto trattare questioni delicate e riservate quali quelle in oggetto sui media, si ritiene altresì giusto, a questo punto, precisare che non esiste, presso questa istituzione scolastica, alcun progetto “Bimbisvegli”, termine che invece definisce la strategia didattica del maestro Giampiero Monaca, docente di posto comune presso questa Direzione Didattica, strategia adottata e adottabile da altri maestri di questa istituzione scolastica che la condividano, nella libertà d’insegnamento che, fortunatamente e giustamente, è diritto di ciascun insegnante (libertà che non vuol dire certo licenza ma che si esercita entro i vincoli delle norme costituzionali e delle indicazioni e normative ministeriali).
Si ritiene ancora giusto evidenziare che Il Collegio dei docenti, organo collegiale deliberante, esprime, tramite votazione palese o segreta, la volontà di ciascun componente in merito ad una tematica proposta, su cui tale organo ha le competenze tecniche per dare una valutazione e dunque non si limita ad una semplice “presa d’atto” di un progetto.
Il Collegio invero, nel giugno 2019 si è già espresso, in merito all’utilizzo dell’approccio metodologico in questione, tutelando appunto la libertà didattica del docente Monaca Giampiero, ma anche di ogni altro insegnante, col decretare la non estendibilità di tale approccio a tutti i docenti di un plesso della nostra scuola, e questo proprio, lo si ribadisce, a garanzia della sacrosanta libertà d’insegnamento che cammina di pari passo allo sviluppo autonomo e critico del percorso professionale di crescita e di rafforzamento delle competenze dell’insegnante.
Il maestro Monaca ha, peraltro e ovviamente, continuato ad applicare tale sua strategia didattica, anche successivamente a tale deliberazione collegiale, e tale sacrosanta libertà d’insegnamento sarà da lui esercitata anche nel prossimo futuro, in cui, se vorrà, potrà presentare, questa volta sì, un progetto – per la classe/le classi e le discipline che gli saranno assegnati e in necessaria eventuale condivisione con i colleghi di tale classe/i – agli organi collegiali che, nel rispetto dell’art. 3 del Regolamento dell’Autonomia scolastica (D.P.R. 275/1999), potranno autorizzare l’esperienza, se la ritengono adeguata ed innovativa e, soprattutto, praticabile nel rispetto delle normative vigenti,  inserendola appunto nel Piano dell’Offerta Formativa.

Graziella Ventimiglia
Dirigente scolastico della Direzione didattica V Circolo – Asti