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Blitz di studenti contro Panebianco e lezione interrotta

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Ancora un’altra irruzione all’Università di Bologna contro il docente e politologo Angelo Panebianco, dopo quella di appena 24 ore fa, impegnato su ‘Teorie della pace e della guerra’, alla facoltà di Scienze Politiche.

Il docente ha chiesto, invano, ai contestatori di allontanarsi, quindi ha chiamato l’addetto alla sicurezza, ma non c’erano le condizioni per proseguire la lezione, che è stata temporaneamente sospesa.

“Questa lezione non la vogliamo ed è stata interrotta, Panebianco ha dovuto lasciare l’aula perché la guerra se ne deve andare dalle nostre aule e dalle nostre vite”  precisa  il gruppo di studenti che rivendica di avere “respinto la lezione bellica di Panebianco”.

 

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Secondo gli studenti, “quando parla Panebianco non esprime un’opinione: con i suoi editoriali su ‘Il Corriere della Sera’ dà indicazioni ai politici su cosa fare, con le sue lezioni all’università si arroga il diritto di scrivere e riscrivere la storia”.

Secondo gli studenti dell’assemblea, il docente “è un sostenitore delle guerre e dell’impero americano, di teorie razziste e neocolonialiste, di muri e respingimenti per i migranti, di ricette neoliberali che sono alla base della crisi, della nostra precarietà e impoverimento”.

“Il guerrafondaio ci risparmi il suo appello alla libertà di opinione” conclude la nota, che rilancia il presidio contro la guerra.

Ma se questo pensano gli studenti, basterebbe solo non seguire le sue lezioni, tranne che si ha paura delle idee e temere le idee degli altri non appartiene a chi ama la libertà