
Una lettera della mamma di una ragazza bocciata per le troppe assenze sta girando sul web. La donna ha scritto a RietiLife, lamentandosi della decisione della scuola.
La lettera
“Scrivo queste righe come madre di un’alunna che ha appena terminato il terzo anno di un istituto alberghiero. Lo faccio con rammarico e con l’intento di far luce su quanto accaduto in occasione dello scrutinio finale, tenutosi il 9 giugno 2025.
Poco prima dello scrutinio — esattamente mezz’ora prima — sono stata contattata dai docenti per segnalarmi che, a causa del numero delle assenze giustificate per motivi di salute, risultava mancante un certificato medico relativo a due soli giorni. Mi è stato richiesto di produrre urgentemente questo documento e di inviarlo via email alla scuola entro pochissimo tempo. Nonostante le difficoltà oggettive, sono riuscita a contattare il mio medico di base, ottenere il certificato e inviarlo nei tempi indicati.
Dopo aver fatto tutto il possibile, sono stata nuovamente contattata dal corpo docente, che mi ha comunicato che l’ultimo certificato trasmesso non era stato considerato valido. La conseguenza di questa decisione è stata la non ammissione di mia figlia all’anno successivo.
Tutto ciò è avvenuto nonostante il comportamento esemplare e il buon rendimento scolastico di mia figlia, elementi che, a mio avviso, avrebbero dovuto essere tenuti in maggiore considerazione. La donna parla di “rigidità e scarsa elasticità dimostrate, che hanno avuto un impatto significativo sul percorso scolastico di una studentessa meritevole”.
“Dalla scuola mi sarei aspettata un trattamento diverso”
Un caso simile riguarda una studentessa di 17 anni, iscritta al quarto anno delle superiori di un istituto della provincia di Salerno, è stata bocciata per aver fatto troppe assenze. I genitori della giovane, che ha l’endometriosi, però, non ci stanno. Ecco i dettagli della vicenda, come riporta Il Mattino.
I docenti, l’anno scorso, hanno infatti deciso di bocciare la ragazza nonostante abbia una media di voti dell’otto. Questo a causa delle troppe assenze, ben 152 in un anno. L’anno precedente era stata costretta ad assentarsi 155 volte ma era riuscita ad essere promossa.
“Da due anni a questa parte – racconta la ragazza – mi sono ritrovata a fronteggiare alcuni problemi di salute che non mi hanno permesso di condurre una vita normale. Ogni aspetto della mia esistenza è stato minato, stravolto, compresa la vita scolastica. Solo che dalla scuola, mi sarei aspettata un trattamento ben diverso. Invece ho riscontrato un clima ostile, come se ciò che stavo vivendo dipendesse da me”.
“Per via della malattia ho visto la mia quotidianità mutare. La scuola rappresenta un pezzo di questa quotidianità, un anello della catena, è come la famiglia, è come gli amici. È proprio per questo che si sarebbe dovuta adattare alla mia nuova vita garantendomi la sua presenza, non sparire. È un mio diritto ed è anche un dovere, motivo per cui ho sempre cercato di adempiere ad ogni mio compito a prescindere dalla mia condizione”, aggiunge.