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Bonus 200 euro, quando sarà erogato per docenti e ATA? C’è speranza per i precari con contratto scaduto?

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Stanno arrivando segnalazioni da parte di docenti e ATA che lamentano la mancata inclusione, tra gli importi del cedolino di luglio, del bonus 200 euro previsto dal Decreto Aiuti, l’indennità una tantum per i lavoratori dipendenti che dovrebbe essere erogata nel cedolino di questo mese.

Ricordiamo, in proposito, che per i dipendenti della scuola il bonus sarà erogato in automatico, senza necessità di alcuna dichiarazione. La conferma è arrivata con il Decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, recante “Misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali”, pubblicato nella G.U. Serie Generale n.143 del 21/06/2022.

L’art. 36 prevede infatti che “Ai fini dell’erogazione dell’indennità una tantum di cui all’articolo 31, comma 1, del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, limitatamente ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni i cui servizi di pagamento delle retribuzioni del personale siano gestiti dal sistema informatico del Ministero dell’economia e delle finanze di cui all’articolo 11, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, l’individuazione dei beneficiari avviene mediante apposite comunicazioni tra il Ministero dell’economia e delle finanze e l’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) nel rispetto della normativa, europea e nazionale, in materia di protezione dei dati personali. I dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui al primo periodo non sono tenuti a rendere la dichiarazione prevista dall’ultimo periodo del medesimo articolo 31, comma 1”.

Il bonus, tuttavia, sembra non comparire tra le voci del cedolino di luglio, per cui ci si chiede quando sarà erogato.

Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma potrebbe essere prevista un’emissione speciale NoiPA in data 14 luglio. Oppure, altra ipotesi, è che potrebbe rientrare nel cedolino di agosto.

E per i precari con contratto scaduto?

Con messaggio n. 2505 del 21 giugno 2022 l’INPS ha fornito i seguenti chiarimenti, d’intesa con il Ministero del Lavoro:

  • la retribuzione nella quale riconoscere l’indennità da parte dei datori di lavoro è quella di competenza del mese di luglio 2022, oppure, in ragione dell’articolazione dei singoli rapporti di lavoro (ad esempio, part-time ciclici) o della previsione dei CCNL, quella erogata nel mese di luglio del corrente anno, seppure di competenza del mese di giugno 2022
  • il rapporto di lavoro, in ogni caso, deve sussistere nel mese di luglio 2022
  • l’indennità deve essere erogata, sussistendo il rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, nel mese di luglio del corrente anno e gli altri requisiti, anche laddove la retribuzione di competenza di luglio 2022 (o giugno 2022, secondo quanto chiarito in precedenza) risulti azzerata in virtù di eventi tutelati (ad esempio, in ragione della sospensione del rapporto di lavoro per ammortizzatori sociali in costanza di rapporto o congedi).

Al momento, queste sono le uniche indicazioni giunte sulla questione e che escludono il personale precario con contratto scaduto o in scadenza a giugno.

Non è ammissibile – ha dichiarato in proposito la segretaria generale CISL Scuola Ivana Barbacci – che per queste persone al danno di una condizione di incertezza retributiva si aggiunga anche la beffa di non poter percepire un contributo previsto proprio per dare almeno un minimo di sostegno ai redditi più direttamente colpiti dal caro bollette e dalla ripresa inflattiva. Se ci sono problemi di natura tecnica, come la mancanza di una busta paga nel mese di luglio, li si risolva. Se il problema è legato alla scarsità delle risorse disponibili, si provveda a integrarle, perché sarebbe assurdo che a farne le spese fossero coloro che vivono le situazioni di maggior bisogno. Assurdo e per noi intollerabile”.

Quello del bonus è un problema che riguarda tutti i precari, non solo quelli della scuola, dove tuttavia il numero di chi lavora con contratto a termine è particolarmente elevato, riguardando decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici.