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Cambiare la scuola, per “contagio”

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La parola d’ordine è “contagio”: si parte da scuola, anzi magari anche solo da una classe, si constata che il progetto funziona e che dà buoni risultati e si incomincia a pensare seriamente ad un programma più ampio, cercando di contagiare anche altre classi.
L’idea arriva dalla Asai (Associazione Animazione Interculturale) di San Salvario (quartiere multietnico per eccellenza) in Torino.
Per il 14 febbraio l’Associazione propone anche una
iniziativa nazionale che si svolgerà a Roma in collaborazione con il Cidi e con Zai-net.
La data non è casuale, spiegano gli organizzatori:
“Siamo innamorati della scuola”.
E così proprio nel giorno di San Valentino, a Roma verrà lanciata la campagna “Cambiamo la scuola”.
Sostengono insegnanti e studenti che hanno finora lavorato ispirandosi a questa idea:
“Si deve certamente pretendere che la Politica faccia ciò che le compete ma si può cominciare subito dall’interno delle aule. In fondo sappiamo che non si può insegnare a chi non è interessato ad apprendere, e allora perche tanti insegnanti (troppi) non si impegnano a rendere protagonisti consapevoli i loro studenti?”
“Questa idea semplice 
– aggiungono i promotori del progetto –
sta sollevando interesse in coloro che siamo riusciti a raggiungere. Ne potrebbe risultare una reazione a catena da aggiungere alle altre forme di cambiamento della scuola”.
Insomma è l’uovo di Colombo.
Ma come è nata l’esperienza ?
Per anni un gruppetto di ragazzi, con due “grandi” in ascolto, si trovano tutte le settimane per raccontarsi le loro esperienze di scuola.
Il gusto del confronto diventa approfondimento e le idee vengono raccolte in un volumetto (“Allora che ci faccio nel mare?”) che contiene anche una proposta concreta: costruire un patto tra studenti e insegnanti per dimostrare che non è vero che i ragazzi sono per natura refrattari allo studio e alla cultura.
Il punto di partenza rimane Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana: “A quelli che sembrano cretini dare la scuola a pieno tempo, agli svogliati dare uno scopo”.
Giovedì 14 febbraio insegnanti e studenti si incontreranno a Roma. Interverranno
Domenico Chiesa, Vinicio Ongini, Giuseppe Bagni e i giovani reporter di Zai-net che lanceranno la domanda-slogan:
“C’è qualcuno che ha voglia di essere contagiato?”