Home I lettori ci scrivono Caro Premier, rifletta su quello che succede a noi insegnanti

Caro Premier, rifletta su quello che succede a noi insegnanti

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Presidente  Renzi,  
Mi  chiamo  Orlando  Maddalena e  sono  un  insegnante  di  Scuola  dell’Infanzia, Sostegno.  Ho  quarantadue  anni  e sono  entrata  di  ruolo  nel  2015  in  fase  B  a Pomezia,  grazie  a  lei  e  alla  riforma  della  107.  
In  questi  mesi,  ho prodotto come  tutti,  la  domanda di  trasferimento.  Fidandomi  della  sua  promessa fatta lo scorso anno,  quando  fu accusato di  deportazione da noi  insegnanti,  che  ci  avrebbe riportati  a  casa  quest’anno.  
Purtroppo  non è  stato così…  Io  da Pomezia  sono  stata  spostata  a  Frosinone Nord.  Purtroppo ho  fatto  due conteggi  e  per  raggiungere la  zona  di  appartenenza  devo prendere  l’auto  e  fare  due  ore  di  guida  stando attenta a  non  fare  incidenti sull’autostrada,  oppure  prendere  il  treno  da  Caserta  alle  ogni  mattina.  In entrambi  i  casi però  ci  sono  spese  economiche  per  me  insostenibili…  e  sa perché?  Ho  un  marito  di  quarantasette anni a carico mio  perché  disoccupato e  due  bimbi  di  dieci  e  sei  anni.  Inoltre, a questo aggiunga che ho  un’invalidità civile  per colpa  del  Diabete scompensato  (insulino-dipendente), dell’Ipertensione,  dell’EAS,  della  Celiachia  e  di  una  gastrite  nervosa  che  mi  fa svenire  ogni volta  che  mi  stresso.  
Mi  dica  lei  come  posso  fare  per mantenere  in  maniera  dignitosa  la  mia  famiglia  con  solo  il  mio  stipendio e  in più  pagarmi  le  spese  di  viaggio per  raggiungere  una delle  scuole  nell’ambito 17  di  Frosinone.  Mi  dica  come posso guidare per  due  ore  tutti  i  giorni  con  i problemi,  purtroppo,  di  salute  che  ho.  
Certo  lei  mi  dirà  –  ” Signora  ha  voluto  il ruolo? L’ha  ottenuto”-.  E’  vero  Presidente  volevo  il  ruolo,  ma  il  ruolo che  mi spettava  di  diritto, acquisito dopo 16  anni  di  precariato,  dopo aver  vinto  due  concorsi  nel 1995 e  nel 2000,  dopo  che  per  ben  16  anni  non  mi  sono  mai  spostata  da casa,  lavorando  anche  saltuariamente  o  in scuole  private  pur  di  restare  a Napoli  o  Caserta,  mi  dica  lei  dopo  aver  raggiunto  in  graduatoria  170  punti  con sostegno  e  un’invalidità  civile  che  mi  consentiva  di  avere  la  riserva  N,  a Napoli  non  c’è  stata  possibilità  di assunzione  negli  anni  precedenti  perché  la graduatoria  dei  riservisti  è  fantasma,  c’è  ma  in  realtà  serve  a  ben poco  poiché non hanno  mai  chiamato.  
Infatti,  affermano  che  esiste  un  contenzioso  in  atto, che  però  non  finisce  mai.  L’anno  scorso  Presidente,  lei ha permesso  a  noi insegnanti  il  differimento,  così  da  poter  restare  vicino  a  casa.  Lo  offra  anche quest’anno,  in modo  da  non  abbandonare  i  nostri  cari,  i  nostri  figli  per  un  altro anno.  
Lei  aveva  promesso  di  portarci  a  casa  quest’anno, aveva  promesso che  avrebbe pensato a  noi  insegnanti  della fase  B, aveva  promesso  che avremmo  avuto  precedenza  sui  trasferimenti,  aveva  promesso Presidente… faccia in modo che le altre Nazioni non pensino che lei assomigli al “Mister Bean” della situazione.
Non sarebbe un orgoglio o un privilegio far pensare questo di lei. Io le chiedo oggi di comportarsi da marito, da padre, da figlio e di porre rimedio a questi trasferimenti e riproporli in modo da accontentare un po’ tutti… oppure dia il differimento anche quest’anno e riavvii nuova mobilità straordinaria l’anno prossimo.
Ci pensi Presidente, pensi e rifletta su quello che succede a noi insegnanti, pensi ai nostri problemi a lasciare la famiglia, la casa, le amicizie… pensi all’esodo cui ci ha mandati… ma lo pensi con la fede di Dio… che deve guidarla e assisterla soprattutto nelle scelte politiche che fa.