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Caro Renzi, difenderò i miei figli, i miei alunni e i miei colleghi

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Ebbene sì, sono un’insegnante entrata in ruolo nel settembre scorso dopo parecchi anni di precariato, fatiche, lauree, studi infiniti. Ho scelto tale strada perché adoro stare con i bambini, amo il mio lavoro ma…

Sono anche madre oltre che insegnante ed ho visto lo sfacelo della scuola pubblica statale da entrambi i punti di vista.

Parlo da madre: i miei figli (ora ai licei) si son visti diminuire le ore di italiano, matematica, filosofia, geografia, informatica e di laboratorio ma la programmazione “didattica” resta la medesima. Devono quindi studiare a casa da soli o con il mio aiuto perché i docenti non hanno abbastanza ore curricolari per svolgere egregiamente i programmi previsti. Tanto di cappello a coloro che svolgono gratuitamente ore di recupero nel pomeriggio e che lo fanno in uno stato nefasto a causa della mancanza di supporti tecnologici, logistici e psicologici. Sì psicologici perché i bambini e i ragazzi di oggi, purtroppo, richiedono attenzioni e cure infinite e mancano persone che sostengano i docenti ma anche la possibilità di dedicar loro tempo e lo spazio per mettere in pratica la tanto auspicata programmazione differenziata.

Nelle classi ci sono fino a 36 alunni, alcuni certificati ma con un supporto talmente esiguo che i docenti non riescono a fare ciò che vorrebbero.

I miei figli sono 2 ragazzi normali, giudicati eccellenze fino a pochi anni fa ma che si sono demotivati nel frequentare scuole e lezioni sovraffollate, nel non sentirsi ascoltati o compresi (alcuni insegnanti hanno anche 250 alunni, come fanno a seguire ed ascoltare tutti?) ed ora hanno il rifiuto dello studio, della scuola perché non capiscono a cosa possa servir loro, non vedono nulla di conforme e tangibile ai nostri tempi, l’era del multiculturale, del multimediale, era che necessita di una formazione ad ampio raggio, non di nozioni vuote ed avulse date dal fatto che la classe docente è risicata, oberata, invecchiata ed affaticata.

Non mi suggerite la scuola privata, no, perché fino a pochi anni fa la scuola statale italiana era un’eccellenza ma state facendo di tutto affinché diventi sempre di più un cadavere rinsecchito; no non ho intenzione e non posso permettermi una loro istruzione in qualche scuola paritaria o privata, visto che tali istituzioni in Italia sono atte a far diplomare chi non riesce in quelle statali, è dura trovarne di veramente buone.

Parlo da insegnante: devo fregarmene? Portare avanti chi non ha bisogno di aiuto e che potrebbe studiare anche senza il mio supporto? Già, levando ben 200.000 insegnanti (senza contare quelli già licenziati negli anni scorsi grazie alla legge Gelmini) non potrò che comportarmi così per sopravvivere. No, non è questo l’obiettivo della scuola statale auspicato nella nostra costituzione e nemmeno il mio. Voglio fare in modo che tutti, dico tutti gli alunni, raggiungano obiettivi, valutazioni e competenze fruibili nel mondo del lavoro e nel quotidiano.

Voglio che le future generazioni sappiano pensare e giudicare con la propria testa ed in base ad etiche corrette, non secondo la legge del più furbo.

E non dite che il Pil stia crescendo!!!!!!

Basta uscire dalle televisioni e dai media più in auge per sentire il disastro economico e lavorativo italiano e con tanto di dimostrazioni statistiche.

Basta guardarsi intorno per verificare quanto ognuno di noi stia ogni giorno sempre più attento al portafoglio, non servono nemmeno i dati statistici.

Basta guardare negli occhi i giovani per captare il loro senso di impotenza e di mancanza di speranza rispetto alle loro aspettative future.

Il ruolo della scuola? Fondamentale. Senza investire in essa, nei giovani, senza formare i ragazzi, senza la loro motivazione e la motivazione dei loro insegnanti che si vedono sempre più criticati e condannati (spesso ingiustamente) sul loro operato, lo Stato Italia non avrà futuro.

Ben venga una riforma ma non quella proposta ora che non è una riforma ma un ulteriore taglio di insegnanti e di possibilità formative adeguate per i giovani.

Sono disponibile a formazioni idonee e funzionali al mio lavoro in classe, sono disponibile a lavorare a luglio ed agosto al fine di migliorare la mia preparazione e lo status quo delle aule, delle biblioteche, delle segreterie, degli istituti.

Ormai tutto cade a pezzi nell’istruzione italiana e mi rifiuto che tale caduta si perpetui nel tempo a favore del privato.

Cosa proponete voi, voi politici dello stato italiano per spendere meno e per far sì che ogni giovane possa andare a scuola fino ai tempi previsti dalla legge?

Proponete l’inizio dello smantellamento della scuola pubblica statale a favore di quella paritaria e privata, si capisce benissimo nel DdL che questo è l’obiettivo.

Non posso permettere che questo accada, non posso permettere che chi nasce povero resti tale ed ignorante.

Delusa, amareggiata ma nonostante ciò pronta a difendere i miei figli, i miei alunni e quelli di ogni altro cittadino italiano; pronta a difendere i colleghi precari che si vedranno disoccupati dopo tanti anni di fatiche, di studi, di preparazione e di esperienze assolutamente necessarie al buon funzionamento della nostra scuola.