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Caro Serra, non si può avere la pretesa di poter scrivere di tutto

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Ho letto con molto stupore le affermazioni di un intellettuale attento e acuto come spesso Serra è. Questa volta però ha commesso il peccato di onnipotenza. Ha parlato di un tema che da quanto scrive è chiaro che non conosce.
D’altra parte dei problemi della scuola parlano tutti e figuriamoci se non lo fa uno come Serra.
Spesso ho avuto la sensazione che questo diritto di parlare del mondo della scuola provenga solo dal fatto che molti sono stati seduti tra i banchi almeno 13 anni e molti altri hanno frequentato anche qualche aula universitaria.
Tutto questo credono dia loro diritto di poter parlare con cognizione di causa.
Se così fosse, il poveraccio che ha frequentato molti ospedali per curarsi avrebbe il diritto di parlare da luminare della medicina.
No caro Serra. Questa volta non ci siamo proprio.
Lei scrive pensando di conoscere il mondo della scuola da quello che pubblicano i giornali.
Deve sapere però che i giornali pubblicano solo quegli episodi limite.
Nei licei, gentile Serra, succedono episodi che oserei definire peggiori di quelli sui quali ci informano in questi giorni i giornali.
Nei licei, proprio perché frequentati, da molti ma non solo, per fortuna, dai rampolli della buona borghesia che conosce le “buone maniere”, mettono in atto comportamenti molto più sottili per minacciare i docenti.
Ci si rivolge al dirigente, per esempio, prendendo appuntamento e presentantondosi come l’avvocato tal di tali o il dott. Pinco palla ecc.
La maggior parte, se quasi tutti, dei ricorsi ai vari TAR regionali per le bocciature dei pargoli, caro Serra si registrano nei licei classici e scientifici.
Questi però non fanno notizia perché non c’è violenza ma solo “esercizio di un diritto”.
In altre parole potremmo dire che nei tecnici e i professionali si usa ancora la “lupara” ne fa rumore. Nei licei i colletti bianchi hanno imparato ad usare il silenziatore.

Mario Lorenzo