Home I lettori ci scrivono Cartelloni e lapbook sono efficaci o no per la didattica?

Cartelloni e lapbook sono efficaci o no per la didattica?

CONDIVIDI

Nella scuola primaria e nella scuola secondaria di I grado vanno molto di moda nella didattica l’utilizzo dei lapbook e dei cartelloni che sono presenti in quasi tutte le attività che si svolgono nelle classi.

Ci chiediamo se la didattica fatta con lapbook e cartelloni sia efficace e che non sia invece più produttivo fare una didattica che punti molto sulle conoscenze che gli alunni devono acquisire.

I risultati delle prove Invalsi stanno offrendo uno spaccato impietoso della realtà della scuola italiana con alunni che presentano gravi lacune nelle regole grammaticali, sintassi ( e non parliamo dell’analisi del periodo considerato un vero e proprio mostro) ed anche nella matematica dove gli alunni hanno difficoltà nello svolgimento degli esercizi di aritmetica e nella risoluzione dei problemi di geometria.

E di fronte a questo quadro drammatico si continuano a produrre nelle classi cartelloni e lapbook che, in termini di efficacia e ricaduta didattica abbiano poco. Inoltre c’è da dire che quando gli studenti vengono radunati a gruppi il confezionamento dei cartelloni e dei lapbook viene materialmente compiuto da un minuscolo gruppetto di alunni mentre la restante parte della classe svolge il ruolo di spettatore passivo. Per di più quando il prodotto finale viene discusso con il docente all’interno dell’aula allora ad essere coinvolto non è il minuscolo gruppetto che ha lavorato ma l’intera scolaresca.

Quindi perché continuare a produrre cartelloni e lapbook se l’efficacia è abbastanza ridotta? Non è meglio puntare su ciò che realmente serve all’alunno che, spesso, esce dalla scuola primaria o dalla scuola secondaria di primo grado che presenta gravi lacune nella comprensione di un semplice testo?

Non è meglio puntare l’attenzione su un laboratorio di lettura e di scrittura creativa che permetta agli alunni di acquisire e, nel contempo, potenziare le abilità di base di cui sono carenti.

Gli studenti di oggi che completano il primo ciclo d’istruzione non ancora, il più delle volte, ancora acquisito l’abilità all’ascolto e spesso ci rendiamo conto nel lavoro quotidiano nelle classi che intervengono all’unisono, non rispettano i tempi di intervento, sono precipitosi nelle consegne.

Sono queste le problematiche che dovrebbero essere affrontate per costruire un buon clima di lavoro ed una didattica efficace piuttosto che alimentare una produzione industriale di cartelloni e lapbook.

Quindi una didattica produttiva che faccia acquisire agli alunni le conoscenze e le competenze che servono e che diano frutto nel prosieguo del percorso scolastico.

Mario Bocola