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Caso di tubercolosi in una scuola, la dirigente rassicura: “Non ci sono restrizioni alla frequenza scolastica”

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In un istituto comprensivo di Bari è stato segnalato un caso sospetto di tubercolosi in una studentessa che presenta sintomi compatibili con la malattia, come tosse persistente, febbre e debolezza. La Asl di Bari, ricevuta la segnalazione il 17 febbraio, ha attivato immediatamente il proprio centro antitubercolare, avviando le prime misure preventive e di screening. In un primo momento, i controlli si stanno concentrando sui familiari e sui soggetti più vicini alla bambina, per poi estendersi ai compagni di classe e ai docenti in base ai risultati, secondo un protocollo a “cerchi concentrici”.

Nonostante la preoccupazione, la preside dell’istituto, secondo quanto riportato dal Corriere, ha rassicurato le famiglie con una circolare in cui sottolinea che, essendo ancora un caso sospetto, non vi sono restrizioni alla frequenza scolastica né necessità di misure straordinarie di sanificazione. È sufficiente mantenere una pulizia accurata degli ambienti, utilizzando saponi a base disinfettante, e garantire una buona aerazione delle aule. L’obiettivo è evitare allarmismi e consentire il regolare svolgimento delle lezioni.

I test diagnostici eseguiti sui soggetti a rischio consistono in una micro iniezione sottocutanea, un esame non invasivo che permette di verificare la presenza dell’infezione attraverso una reazione cutanea. I risultati saranno disponibili entro 72 ore. Se il caso venisse confermato e dovessero emergere altri contagi, le persone coinvolte verranno prese in carico dal Centro antitubercolare per ricevere le cure necessarie.

Attualmente la situazione è sotto controllo, ma resta alta l’attenzione per prevenire eventuali focolai. La tempestività nell’individuazione dei contagi è fondamentale per garantire la sicurezza della comunità scolastica e limitare la diffusione della malattia.