Home Politica scolastica Chi non vota con me, peste lo colga

Chi non vota con me, peste lo colga

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Ma la sinistra dem si prepara alla battaglia intorno al Ddl sulla scuola al Senato: “Non basta correggere i singoli punti, la legge deve essere proprio riscritta” e tra i vari emendamenti, la minoranza del Pd propone di stralciare le assunzioni e “proseguire in commissione il più complesso lavoro di riscrittura della legge”, riducendo il potere dei presidi e di rivedere il programma sui finanziamenti privati agli istituti.

E contro questa labile trincea, i renzisti lanciano bombarde: “Sulla scuola se si volevano fare cambiamenti si facevano prima delle regionali, non certo dopo”, mentre la ministra Gianni non ha dubbi: “Non c’è bisogno di correttivi, ma di dare al testo una stesura definitiva che lo ripulisca forse di qualche appesantimento e che chiarisca meglio. Questo può valere, ad esempio, per la valutazione, a partire da quella dei dirigenti scolastici, che deve essere priva di ambiguità interpretative”.

Per ora i relatori, Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap) hanno presentato solo quattro proposte di modifica, uno riguarda quello relativo agli “ambiti territoriali” da cui le scuole potranno attingere gli insegnanti per potenziare la didattica. Nell’attuale versione del Ddl la nascita (e l’ampiezza) di tali ambiti deve essere fatta entro il 31 marzo. Con l’emendamento presentato dai relatori si sposta questa data al 30 giugno 2016, cioè a conclusione dell’attività scolastica.

Un’altra modifica chiarisce che i docenti già in ruolo conservano la titolarità della cattedra presso la scuola di appartenenza. Il personale in esubero o soprannumerario nell’anno scolastico 2016/2017 è assegnato a domanda a un ambito territoriale, e dal medesimo anno la mobilità territoriale e professionale degli insegnanti opera tra gli ambiti territoriali.