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Chiamata diretta, Gilda: inutile, dannosa e forse anticostituzionale. Ecco gli emendamenti al DDL Granato

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Nel corso dell’audizione in VII Commissione del Senato la Gilda degli Insegnanti ha illustrato quattro emendamenti al disegno di legge Granato su ambiti territoriali e chiamata diretta.

Il primo – si legge in un comunicato del 27 novembre – punta a tipizzare la prassi della riarticolazione della cattedra orario esterna a domanda del docente interessato; il secondo e il terzo mirano a prevenire l’uso improprio del potere dei dirigenti scolastici di assegnare i docenti alle classi, ai plessi e alle sezioni staccate se ubicate in altri comuni; il quarto interviene sull’assegnazione dei docenti ai posti di potenziamento, sollecitando che avvenga in base alle istanze degli insegnanti interessati, fatto salvo il principio della continuità didattica e il criterio del maggior punteggio nella graduatoria di istituto“.

Nel documento presentato a palazzo Madama la FGU-Gilda degli Insegnanti esprime parere favorevole all’abolizione della chiamata diretta e degli ambiti territoriali, “definiti istituti inutili, dannosi, odiosi e probabilmente incostituzionali”, introdotti dalla legge 107/2015.

Positiva è la valutazione in merito al ripristino della sede di titolarità dei docenti, alla costituzione delle reti di scuole e al limite a due comuni contermini ai fini della formazione delle cattedre orario esterne.

Così come accoglie con favore il ripristino del diritto di scelta della sede per i vincitori dei concorsi in applicazione del principio del maggiore punteggio in graduatoria.

Esprimiamo, invece, qualche riserva sulla regionalizzazione dei ruoli del personale, qualora tale riorganizzazione dovesse costituire il presupposto dell’introduzione di trattamenti difformi, da regione a regione, per quanto riguarda lo stato giuridico ed economico dei docenti e la relativa contrattualizzazione, che riteniamo debba rimanere saldamente incardinata nell’alveo statale”.

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