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Chiudere le scuole per almeno 6 settimane. La richiesta arriva da due gruppi Facebook

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Preg.mo Governatore De Luca,

ad oggi le scuole della Campania, ad eccezione della scuola dell’infanzia e della prima classe della primaria sono aperte, la certezza della chiusura fino al 7 gennaio, causa inadeguatezza dei trasporti, è relativa solo alla scuola secondaria di secondo grado mentre si sta valutando l’ipotesi di una riapertura per il giorno 9 delle altre classi della primaria e della secondaria di primo grado.
Il balletto delle date di apertura e non apertura delle secondarie di secondo grado fatto a tutt’oggi dal Ministro dell’Istruzione appare tanto ridicolo quanto propagandistico, tanto più che lo stop alla didattica in presenza non ha portato al momento né alla risoluzione della questione mobilità connessa all’indotto scolastico (fiumi di studenti, docenti, personale ATA in transito da un comune all’altro con metropolitane, treni, bus di linea, circumvesuviana, cumana e chi più ne ha più ne metta), né alla riduzione del sovraffollamento delle classi, né all’adozione e installazione di sistemi di aspirazione forzata dell’aria delle classi dove si staziona in pieno inverno per più di 5 ore al giorno e per 6 giorni a settimana.
Ragion per cui appare ancora più azzardata, se fosse possibile, l’ostinazione di portare dal 7 Gennaio la didattica in presenza al 75% per la scuola superiore e la riapertura con frequenza al 100 % in presenza già dal 9 Dicembre per le altre scuole di ogni ordine e grado non può che essere definita inutile e scellerata.
Non va sottovalutato che da una settimana a questa parte sono stati registrati i primi casi di influenza stagionale che avrà il suo picco massimo proprio a partire dalla seconda settimana di Gennaio e fino all’ultima di Febbraio andando ad aggiungere casi su casi al Covid-19.
Da vent’anni a questa parte le statistiche epidemiologiche insegnano che le degenze ospedaliere aumentano notevolmente in questo periodo e se si continuano a riempire i posti letto con i casi sintomatici di Covid, il tracollo sanitario è certo.Il Ministro della Salute Speranza, sa bene che il Sistema Sanitario italiano non può reggere a questo carico!
La seconda ondata non è affatto finita, purtroppo, appare logico che si sia attenuata in conseguenza agli interventi di limitazione degli spostamenti adottati, tuttavia il “liberi tutti” natalizio darà rapido avvio alla ripresa dei contagi e lo stesso Presidente del Consiglio Conte non ne ha fatto riserbo durante la conferenza stampa.
Riteniamo si tratti del solito modo di porre le premesse per poi affermare che sembrava che la curva dei contagi si fosse appiattita (NB non tendente alla diminuzione, cioè in decremento).Purtroppo appare assai evidente che la monetizzazione della salute sia il leitmotiv di questo Governo, dal 9 al 23 dicembre passano 12 giorni, 12 giorni i di lezione per chi svolge orario settimanale sabato compreso, ci chiediamo a cosa serva far tornare bambini, giovani adolescenti, docenti ed ATA a scuola.
La risposta nasce immediata e logica: serve a giustificare la libertà concessa ai cittadini per il tempo necessario ad adempiere al dovere di consumatori frenetici dopo la stasi del confinamento domiciliare obbligato, serve a simulare una parvenza di normalità, una finzione teatrale in piena regola, serve a dare credibilità al Ministro Azzolina che si è lasciata sfuggire, ancora più goffamente dei gaglioffi che le piace aggettivare, che non possiamo avere le strade piene e le aule vuote…il ragionamento non fa una grinza!
Quando l’attività in presenza è stata sospesa, il virus provocava un quarto dei morti attuali, i mezzi di trasporto erano affollati e in aula si poteva stare allegramente senza indossare la mascherina se vi fosse  stato il metro striminzito tra “le rime buccali”.  
Nella farsa della Autonomia Scolastica i Dirigenti Scolastici per rispondere all’imposizione del rientro nonostante lo “zero Interventi sostanziali” nella scuola da parte del Ministero, hanno scaricato responsabilità di ogni sorta sul personale scolastico tutto, dalla sistemazione del setting d’aula, alla Didattica Digitale Integrata con metà alunni in presenza e metà a distanza, senza che vi fosse una adeguata connessione  a scuola e senza device moderni a sostenere le lezioni da remoto, costringendo i poveri docenti a usare il proprio traffico dati per fare una lezione dignitosa, o a tenere un occhio fisso sulla classe e uno al video, quando la connessione reggeva per qualche minuto.
Per ogni contagio a scuola decine di persone in quarantena all’inizio, poi più nessuno, ci si ritrovava in una classe vuota a far lezione da soli, acquisendo dal collaboratore scolastico l’informazione della positività di uno o più dei propri alunni, senza che venisse notificato nulla al docente, senza che questi fosse sottoposto a tampone, libero di andare per altre classi e libero di portare a casa il virus contratto certamente sul lavoro ma ahimè non dimostrabile.
E dunque acquisiamo con questa riapertura che si tornerà al caos assoluto nella gestione sanitaria, con ASL in tilt, dimissioni precoci con relative complicazioni domestiche, o mancati ricoveri per condizioni di ordinaria salute pubblica.Ma è NATALE, e a NATALE siamo tutti più buoni, facciamo finta di niente, per 12 giorni le ininfluenti persone con i volti di studenti, docenti e le fattezze di nonni, nipotini, familiari oncologici, immunodepressi, diabetici scompensati, ipertesi, possono anche morire, in nome di una finzione di ripresa che tale non è.
Ad anno nuovo si vedrà…E dunque veniamo alla nostra proposta, fermo restando che le scuole dovevano restare chiuse ma in Didattica a Distanza in tutta Italia, da ora e per almeno sei settimane, approfittando del calo dei contagi e delle festività natalizie, magari allungandole in DaD, fare interventi urgenti di installazione dei sistemi di aspirazione d’aria in ogni aula, prevedendo in seguito un rientro al 50 % per il quale le scuole si erano già organizzate.
Risulta infatti più sostenibile per una classe di 28/30 studenti averne 14/15 in presenza e l’altra metà a distanza in ragione degli spazi assai ridotti, in aule che già non erano a norma in tempi pre-pandemici ed ora più che mai.
I tempi di rientro a scuola, rappresentano uno dei passaggi chiave delle raccomandazioni della Commissione Europea.
Per evitare che il ritorno sui banchi di scuola si trasformi in un nuovo volano per i contagi, la UE raccomanda ai Governi Nazionali di creare una fase di cuscinetto fra feste e ritorno in classe, allungando di una o due settimane le vacanze o, in alternativa, prevedere un periodo di lezioni online da casa per tutti.
Solo così potremo godere di un Santo Natale stando ciascuno a casa propria a godersi l’intimità familiare, senza l’ansia del contagio preso in classe nei 12 giorni che lo avranno preceduto, senza l’ansia di dover tornare il 7 Gennaio per interrompere nuovamente e chissà definitivamente le lezioni scolastiche con gravi ulteriori danni alla salute e all’economia.
La salutiamo distintamente, confidando in Lei, unico ad abbattere gli slogan fittizi di questo Governo, unico a tenere testa all’incapacità politica e soprattutto amministrativa del Ministro dell’Istruzione.
La ridondanza comunicativa dei suoi slogan e dei suoi mantra ripetuti ossessivamente, unita ad un’ampia dose di presunzione e narcisismo la rendono inadeguata ad affrontare questo delicato passaggio della scuola Italiana, è necessario porvi un freno ora che si è ancora in tempo.

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