Home Didattica Classi “capovolte”: come cambia la scuola

Classi “capovolte”: come cambia la scuola

CONDIVIDI

Parte il progetto di formazione,  finanziato dalla Regione Toscana, gestito dall’Indire e riservato agli istituti aderenti alle reti dei 25 poli tecnico professionali toscani, che mira a individuare modelli di didattica laboratoriale innovativi, sostenibili e attuabili su ampia scala.

Punto focale di questa iniziativa è quello di innovare la scuola e le metodologie di insegnamento tradizionali, in particolare per quanto riguarda le materie di base: italiano, matematica, scienze e lingue straniere.

 

{loadposition corso-leggere-arte}

 

Il progetto, scrive Il Redattore sociale, è stato presentato oggi a Firenze e prevede per l’anno scolastico 2016-2017 il consolidamento di questo raccordo e l’estensione della formazione ai 25 poli tecnico professionali toscani, con un ruolo di tutor da parte di quelli che hanno già sperimentato le attività lo scorso anno.

La didattica laboratoriale prevede metodologie didattiche innovative legate alle materie di base attraverso anche un ripensamento dello spazio di apprendimento. A tale fine saranno sviluppate tecniche quali, ad esempio, il debate (due squadre di studenti che dibattono su un argomento fornito dall’insegnante), la flipped classroom (“classe capovolta”, cioè la lezione tradizionale che diventa compito a casa e il tempo in classe usato per attività collaborative e laboratori) e il coding (la capacità di dominare le tecnologie), con momenti di scambio di esperienze anche on line. L’obiettivo è cercare di modificare le modalità didattiche in un’ottica di ampliamento dell’offerta formativa e di una didattica per competenze.